sabato 13 ottobre 2007

Eternal Sunshine of the Spotless Mind



Prendendo spunto dall’ultimo commento sul mio ultimo post e da uno dei miei film preferiti mi vengono in mente un po’ di pensieri confusi. E se ci cancellassimo da soli invece di aspettare che gli altri si dimentichino di noi cosa accadrebbe? Credo proprio un bel niente. Anche perché poi con il tempo ci si dimenticherebbe.

Perdersi è solo un passaggio tra il trovarsi e l'oblio.

Chi sei? Chiese . Perché non riesco a dimenticarti? Perché ogni cosa che mi parla di te mi brucia dentro e un leggero calore infervora il mio corpo per un istante? Un istante che mi fa sentire così stupido e inerme.

Mentre cerchi di guardare qualcuno che ti sta dimenticando tra di voi si frappone un muro colmo di assenze, altissimo ma anche molto sottile. Nessuno fa niente per romperlo, e man mano che passa il tempo la sua altezza si fa sempre più impressionante, e cresce anche il suo spessore. In primavera, dopo un inverno colmo di pioggia, dei petali rivestirono il muro con una coperta di fiori. L'estate seccò le foglie e lo ricoprì di salsedine. L'autunno lo colorò di giallo e di nuovo torna l'inverno di bianco. Ogni tanto si odono passi sia da una parte che dall’altra, ma il coraggio di oltrepassarlo quello non c’è. Ormai quel muro è diventato parte della nostra esistenza, c’è chi ci porta la fidanzata ad ascoltare il cinguettio degli uccellini, c’è chi piange un cuore lontano e c’è chi lo incolpa di ogni suo male. Ogni tanto una vocina ci circola nella testa…

Chi c'è dietro quel muro? Chiese. Perché non ricordi il nostro trovarsi? Perché dimentichi?Questo muro non è così spaventoso da potersi perdere.

L'oblio appoggiò la schiena contro il muro del perdersi e il trovarsi si scostò a sinistra affinché esso finalmente cadde . Quando l'attenzione dell'oblio si mitiga allora io , colui che trova, il trovarsi , combatte senz'armi e riparte scavalcando l'invecchiato e ormai debole muro che ci ha fatto perdere. Non ricordo, disse l'oblio, ma mi fido di questi petali secchi, di queste briciole di salsedine, di queste foglie e di quest'acqua che era neve. L'oblio pianse il suo muro e capì che c'era qualcuno più forte di entrambi innanzi a sé.

5 commenti:

Eva ha detto...

Stupendo post... mi gira in mente la frase inziale:

"E se ci cancellassimo da soli invece di aspettare che gli altri si dimentichino di noi cosa accadrebbe? Credo proprio un bel niente. Anche perché poi con il tempo ci si dimenticherebbe"

perché poi io non riesca a dimenticare se sembrerebbe cosí semplice.. o forse crediamo che la gente ci abbia dimenticato perché forse non sappiamo in realtá a cosa pensa!

Io a volte non riesco a dormire perché mi tormentano ricordi lontani che chissá...avrei dovuto dimenticare da un pezzo!

Angie ha detto...

Il tutto fa parte delle normali "debolezze" dell'Uomo, ma va bene così, pensa che triste non pensare mai a ciò che lasciamo, con volontà o non..pedersi è comunque sempre ritrovarsi..l'equilibrio è fondamentale!
:-)

pavel ha detto...

DESTINATI A PERDERSI
IN SPAZI TROPPO PICCOLI
IN PEZZI CHE NON PUOI
RIAPPICCICARE
E RITROVARSI STUPIDI
SPENTI E POCO UTILI
TRASCINANDOSI…
LE GAMBE TREMANO
DESTINATI A SCIVOLARE
IN UN VUOTO CHE FA MALE
IN PEZZI CHE NON PUOI RIAPPICCICARE.(Negrita)

Il perdersi è parte integrante della nostra vita,dei nostri rapporti,doloroso quanto vuoi ma essenziale.Ti perdi o perdi qualcosa per poi ritrovare qualcos'altro...forse più importante.
Perdersi o perdere qualcuno è doloroso e fa paura a volte però è struggente e struggersi lentamente ti da un senso di piacevole malinconia...
Perdersi inevitabilmente è ritovarsi...come dice angie,l'equilibrio è fondamentale...

Sempre molto coinvolgente quello che scrivi...un abbraccio

peppa ha detto...

bellissimo questo post....
bellissimo....
davvero....
io credo di aver alzato un muro enorme....
altissimo...
di cemento armato....
ma non sono ancora cresciuti i fiori sopra questo muro...è ancora freddo e grigio...
forse si può ancora abbattere...
baci baci...

Anonimo ha detto...

IL PICCOLO PRINCIPE SEDETTE SU UNA PIETRA E ALZO' GLI OCCHI VERSO IL CIELO
" MI DOMANDO - DISSE - SE LE STELLE SONO ILLUMINATE PERCHE' OGNUNO POSSA UN GIORNO TROVARE LA SUA"

A.