domenica 29 giugno 2008

Perfect


Giorno dopo giorno, passo dopo passo e soprattutto anno dopo anno, rinasco dalle mie sconfitte, inondo di ironia i passi falsi, come se fossero finte pareti, quei quadri che sembrano veri. Due sguardi al passato ed uno al futuro... tra le catene di un’altalena che oscilla trascinandomi con sé... il silenzio, condizione essenziale per pensare... uno se le immagina così ogni volta che è arrivato all'attimo cruciale, che sta per cedere e sa che da quel momento in poi tutto cambierà.
Abitudini, comportamenti, pensieri, belli o brutti, in quel momento non importa, tutto cambia a favore di quel sorriso che compare subito dopo essersi buttati a capofitto. Tutto è stato importante, anche se non tutto è stato vissuto. Quasi niente anzi. Qualcosa che puoi avere o non avere, qualcosa che ti sceglie o che si fa cercare, un sentimento omogeneo. Pago le conseguenze di questa ignoranza, felicemente, recuperando tutto il tempo perduto che posso, lottando senza trovare le parole adatte per spiegare questo mio vivere un po’ fuori dalle emozioni che non è distacco ma è pura vita. C’è un’assenza di suoni, una striscia di parole che manca all’appello. Adesso penso sia qualcosa che non conosco. La prima cosa che ho fatto da sempre, quando è arrivato il mistero e la novità è stato girare gli occhi altrove e impaurirmi. Ora cambio le carte in tavola sapendo già che tutto questo è banale e incomprensibile. Forse c’è una stagione per ogni cosa, una morte degna per ogni parte di te che decide di scadere.

Forse questa è la stagione della vita e dell’amore.

mercoledì 25 giugno 2008

pachelbels canon in D - MOTION PICTURE


Ci si rammarica molte volte di non aver voluto vivere e assaporare ogni momento della nostra vita. A volte gli attimi che ci sembrano insignificanti spesso sono proprio quelli che lasciano il segno. Ogni tanto ci affacciamo al finestrino del treno per vedere se alla stazione è sceso qualcuno, se ci sono piccoli rimorsi che salgono e prendono il loro posto.

Il tempo passa.

Quello che ci sembra tanto a volte è pochissimo, e ci si affanna per provare a ricostruire, ci si affanna sapendo che il tempo è finito, perchè tutto, ogni cosa ha un suo tempo.
Cerco di assaporare ogni attimo, per vivere in pieno gioie e dolori, sentimenti contrastanti che ci rendono vivi. Però, ci sarà sempre qualcosa che manca, che ci rende incompleti.

Ma mai, MAI fermarsi.


Si cerca, si osserva, si ama, si odia, si desidera, si sogna e si piange così ci si sente vivi, e non ci si pente di non aver vissuto completamente.

In questo periodo non sono particolarmente felice, e ultimamente non penso che lo sarò tra breve, ma non mi fermo. Vivo tutto, comprese le tristezze forse con maggiore intensità delle piccole gioie. Il sole sembra senza luce, ma illumina e riscalda la mia vita...vivo con questa speranza e a volte mi rende tutto più facile.

lunedì 23 giugno 2008

Ricordi

Passano mesi, anni ma il tempo inclemente continua a scorrere, inesorabile, senza voltarsi mai indietro per guardare, aiutare, non si ferma ad aspettare chi non riesce a proseguire alla sua stessa velocità.
Passano mesi, anni ma nella sua interminabile corsa il tempo non sbiadisce i ricordi. Ricordi belli e ricordi non proprio felici. Qualche giorno fa, purtroppo, ho veramente visto una macchina piena di fiori e legno andar via. Vorrei scrivere qualcosa tra queste "pagine bianche", avrei voluto dirti che ti sono vicina... Ma vedendo i tuoi occhi colmi di lacrime, miste di rabbia e dolore, non ho avuto il coraggio di dirti niente. Quando sei salita sul podio a parlar di lui, mi si è stretto il cuore. A volte la vita ci riserva strani modi per arrivare al cuore degli altri . Ho visto che il suo ricordo sfociava in un tuo sorriso...ma ho visto anche gli occhi offuscati dalle lacrime, e in quel momento ho sentito le note di un pianoforte tremendamente tristi come se fossero parole sussurrate, le tue parole sussurrate a quel microfono...Ogni nota è una pennellata di un mondo lontano, troppo lontano (accidenti quanto fa male). Avrei voluto avere il coraggio di stringerti tra le braccia, la sua morte ci è piombata addosso come il fatto più impossibile che potesse mai capitare nel mondo, e mi ha riempita di dolore e tristezza. Avrei voluto inviarti il mio pensiero immediatamente, ma non ce l’ho fatta... Anche le parole più nobili non sono altro che suoni sparsi al vento. Alla fine non c'è che il Silenzio, il Silenzio e un dito che indica la Via...

lunedì 16 giugno 2008

Ma le Stelle quante sono

Non Ti Scordar Mai Di Me by Giusy Ferrari.mp3 -

Ormai sono mesi che cerco casa, e sono mesi che preparo scatoloni su satoloni per poi portarli in quattro nuove mura. E oggi è toccato allo scatolone dei libri. Tra tutti uno non ne voleva proprio sapere di entrare. Il destino me lo ha fatto cadere più di 3 volte, l'ultima proprio su una pagina con un angolo piegato.

Proprio su una pagina:

"Di corsa. Perchè è istintivo pensare che se corri avanti ti sarà più facile non voltarti indietro. Perchè pensi che più vai lontano e più vedrai piccolo e distante quello che ti sei lasciata alle spalle. Ma le regole della prospettiva non sono valide in amore. Puoi andare lontano mille miglia, mesi, anni, ma basterà girarti un attimo, abbassare per un solo secondo le difese e lasciarti vincere dal ricordo, per ritrovarlo lì, bello come sempre, con i suoi occhi appiccicati ai tuoi, con la sua mano che cerca di trattenerti, con il suo pizzetto e la sua barba di qualche giorno che ti irrita la pelle, con la sua bocca che viaggia sul tuo corpo, si, perchè l'amore conosce strani mezzi di trasporto. Ti basterà quell'attimo per farti capire che non sei andata poi così lontano,che non hai fatto tanta strada. Basterà a farti risentire fragile, a ridarti l'affanno. Ma questo l'ho capito dopo. A quei tempi mi bastava scappare, fare le scale di fretta e pensare già di dimenticarlo. Poi però me lo ritrovavo nel cuore, in un gesto distratto che tanto piaceva a lui, nei capelli lasciati sciolti per essere accarezzati meglio, nel vestito del primo appuntamento, nelle scarpe della fuga, nei capelli color carbone di un ragazzo visto per strada." da "Ma le Stelle quante sono?"

Un libro destinato alle nuove generazioni, di quelli senza peli sulla lingua. Di quelli che nella mia generazione avrebbero scandalizzato sia genitori che figli... Ma a me riporta alla mente tante piccole fughe. Corse, inevitabilmente avanti, per scappare da quello sguardo troppo insistente. Per rinchiudersi in una stanza, che ormai scoppia di pensieri, sdraiarsi sul letto con l'ipod nelle orecchie per evitare che i pensieri ritornino inevitabilmente lontano...quel sorriso, quelle parole che risuonano nella testa. E ti basta una canzone, una serata tra amici, uno sguardo incrociato e quella porta lasciata socchiusa, involontariamente socchiusa, che si riapre e tu sei sempre sul tuo letto, nella tua stanza e speri che da quella porta qualcuno possa entrare....

mercoledì 11 giugno 2008

La stella del bacio rubato

E’ difficile essere semplici in un mondo in cui tutto è inutilmente groviglioso eppure bastano solo due dita per porgere un fiore, forse basterebbero due parole per riuscire chiedersi se veramente quel risentimento può rimanere, due parole che non tutti sanno usare. Ma forse, a volte, l'essere umano si fa prendere dal proprio egocentrismo per notare chi è lungo il proprio cammino ad accendere piccole fiaccole. Lumini che illuminano la via percorsa, il sentiero di attenzioni sinceri e rispetto. In principio era una strada larga con palazzi che la incorniciavano e la rendevano speciale, con persone incontrate per caso e grazie alle quali ti rendi conto che il destino esiste. Poi man mano che la percorri, abbandoni la grande metropoli, per seguire il rumore di un fiume che continua a cingere le mura dell'esistenza. Per quel che mi riguarda, preferisco, star seduta con il naso rivolto al cielo alla ricerca della prima stella della notte. In lontananza lo sciabordio delle onde del mare hanno legato con i chiaroscuri e gli scorci della città che amo. Questa stella, la prima della sera, forse sarà l'unica di stasera in una notte che profuma di pioggia, è lì tra il cielo e il mare. Quando farà buio e nessuno potrà più vedere, ci donerà del suo splendore che sarà come un bacio improvviso, un bacio dove nessuno sa perchè sta succedendo e può durare molto di più...


last kisses

(thanks for photo A.)



Lultimo bacio - Carmen Consoli

sabato 7 giugno 2008

Sospesa

Ci sono giorni che ti svegli con il sole che ti illumina la stanza, ti da il coraggio e la voglia di iniziare la giornata. Con il più bel sorriso esci di casa, attraversi la città e ti siedi sulla tua scrivania, come se stessi entrando nel paese delle meraviglie. Ci sono giorni invece dove faccio fatica ad arrivare alla sera. Si inizia a litigare con le persone senza nemmeno sapere il perchè. E si continua a discutere, a prendersela, a voltare lo sguardo. Una giornata bellissima riesce a essere rovinata in due minuti. E se ti chiedi il perchè, il vero motivo, non sai nemmeno rispondere. E ti rendi conto che ci sono persone che entrano nella tua vita per una ragione ma poi,senza che tu ti comporti male nei suoi confronti, oppure nel momento meno opportuno questa persona dirà o farà qualcosa che porterà il vostro rapporto a una fine. Ci sono altre persone che stanno con te per una stagione, di solito ti regalano un'incredibile gioia...ma è solo per una stagione. Altre per sempre, ma non so cosa si prova...forse è solo un sogno metafisico.

Ma io, invece, sono di nuovo qui. E' passato così poco tempo dall'ultima volta che mi sono seduta su questa panchina di legno. Era proprio la stessa panchina, anche se io ero due posti più in là. Davanti a me c'è sempre il solito muretto, la solita stazione e il binario dove passano molti treni. Ma non il mio. Io ho gli stessi occhiali da sole, li metto, li tolgo, li rimetto. Nell'aria rimane lo stesso odore di fiori e le mie parole lasciate andare. Abbiamo fatto entrare il silenzio come se fosse la confusione più grande che ci fosse. Abbiamo stretto le stesse mani, abbracciato le stesse spalle, pianto negli stessi fazzoletti. E ci siamo seduti sulla stessa dannata panchina. In realtà non guardo e non ascolto nessuno, resto seduta lì quasi assente, quasi senza pensare a niente. Se ne è andato, volando per le sue terre, accarezzando i suoi animali, si è unito al vento che per una vita ha annusato per sapere se sarebbe arrivata la pioggia, si è unito al sole che per anni ha indorato il suo grano, dato corpo alla sua uva.
Se n'è andata un'epoca. Mi giro un attimo e guardo la gente, la fine di un'epoca merita sempre che la gente accorra per sottolineare il momento. Uscirò da qui tra poco e tutto sarà finito. Diverso, cambiato, con una vena di malinconia in più. Rimetto gli occhiali da sole mentre la macchina piena di legno e di fiori si allontana silenziosa. Il piazzale si svuota abbastanza velocemente e il silenzio ora è diverso, non più appesantito dalla tristezza e dal dolore. Il sole appare timido, l'aria è meno fredda, io siedo sulla panchina mentre il gatto mi fa gli agguati.

Ora posso, lentamente, spero, ricominciare.

(tasto destro...salva con nome)

mercoledì 4 giugno 2008

play, please




Oggi accade che la mia anima antica è libera col vento. L'ultimo sorriso scolora in una stanchezza di parole, nulla ancora e' realmente stato, eppure e'tutto intriso di nostalgia. Anche il più lieve gesto prende la fisionomia sfocata di quello che già è stato. Forme sfocate di cose accadute. Come un breve autunno dell'anima che non si rassegna di lasciar andare gli ultimi raggi di sole.Tutto se ne va, ed io mi addormento nel tempo. Non è malinconia, ma neppure attesa è solo un nuovo impalpabile essere. Ma intanto ricordando chi non sono stata, mi vengono in mente paesaggi che non ho sognato, sollevando gli occhi dal buio del mio pozzo, ho seguito rotte di solitudine contro corrente respirando odori, respirando emozioni... niente altera niente. A lungo andare anche i desideri si raccolgono negli interstizi dell'anima, come polvere negli angoli e da lì non si muovono mettono le radici. Waiting aspettano, che le paure lascino libero il campo, che tutto ciò che doveva accadere accada con la giusta dose di inaspettata possibilità. E' il miracolo del tempo passato che è rimasto mio. Un paradosso temporale, Tempesta, che mi fa essere distaccata e arrabbiata con quella che ero, e con quella che continuo a smarrire ancora.
Un'esistenza così determinata che non rinuncia tanto facilmente e che si scava un passaggio nel momento seguente. Allora ti guardo con occhi franchi, e divido con te le mie emozioni, le mie paure, le mie parole. Ti regalo quello di cui sono capace, non perchè sia tanto, o perchè abbia qualcosa da farmi perdonare, ma solo perchè è tutto quello che ho e voglio dividerlo con te.
Vorrei che i sogni mi venissero sussurati in punta di piedi, a occhi chiusi nel buio. E vorrei che il tempo che passo alla ricerca di una risposta, finalmente, si dimentichi di me e mi lasci nel mio vagare tra gli alberi dei viali di crepuscolari confusioni.

oggi semplicemente accade...e passerà
Passerà come tutte le inquietudini della sera..