martedì 26 febbraio 2008

Distrattamente un fiore, la domenica

Roses


Ci sono giorni che ti svegli, svogliatamente ti vesti senza troppa fantasia. Esci di casa e vai a lavoro. E poi torni a casa. In una casa che non profuma di casa, in una casa che non senti più tua. Oggi mi sento un po' così, svogliata e senza fantasia. E' un periodo molto nervoso e concitato ed è facile che il mio pensiero vada su un qualcuno che non c'è, e ogni volta mi sale il nodo alla gola. Sono così stanca che non ho più voglia di cercare, anche se c'è qualcuno che mi dice di non appendere le scarpette al chiodo che quando perdi la speranza è proprio il momento in cui arriva. A volte penso che non sia così difficile, sinceramente non cerco la Luna, vorrei solo qualcuno che riesca a cogliere la parte migliore di me, quella parte che forse ancora nessuno ha conosciuto. Vorrei che mi svegliasse con il miglior buongiorno, il sorriso dell'amore, e che mi faccia addormentare con la sua dolce buonanotte. Vorrei condividere con lui tutti questi miei momenti "di gloria", vorrei che ci stesse soprattutto quando mi butto giù e tutto sembra perduto. Pronto ad asciugare i miei lacrimoni, pronto a sognare con me e di me. Semplicemente una persona con cui volare, parlare di tutto, da cui non vorresti staccarti mai che ti riempe la vita di piccole cose.

Vorrei solo un bacio dal sapore di mare. Un bacio interminabile che unisca due persone in un solo corpo. Un bacio che ti faccia sentire in paradiso, che ti faccia perdere la cognizione del tempo. Sentirmi viva tra le sue braccia, sentirmi amata perdendomi nei suoi occhi. Sì, sono romantica, terribilmente romantica. Amo sognare in privato, ma i miei sogni riguardano sempre l'amore, il vero amore che cerco da una vita, per una vita intera. In questo momento avrei bisogno di una spiaggia e di un cielo stellato. Ascoltare il rumore del mare che si infrange sugli scogli così come il mio sangue si infrange nel cuore...mano nella mano, per sempre.

domenica 24 febbraio 2008

Ore20

Sono orgogliosa di essere tua amica....





VisualArtContestMotocicletta 10HP. miracolo su due ruote.
2° Classificato!
mostra presso Ore20 Lounge Bar a Roma

yes, week end

Ieri sera sono stata al concerto di Giovanni Allevi all'auditorium parco della musica di Roma. All'inizio ero un po' scettica, l'ho sempre visto in televisione e mi è sempre sembrato una persona molto piena di se, con una prosopopea inimmaginabile. Ma in realtà non è così...
La sua musica è profonda e ricca, allegra e circolare, ti coinvolge e a volte fai fatica a capirla. A volte devi essere concentrato per entrare nel suo mondo. La cosa che ho apprezzato di più è l'uomo. In effetti, più che un concerto, mi è a una confessione. Ha aperto il suo cuore, con imbarazzo, ogni brano veniva introdotto con dei brevi flashback, con una voce lieve e delicata, con un non so che di timidezza. Ci introduceva alla musica facendoci entrare nel monolocale di Harlem, al Blu Note, nell'ambulanza dove in piena crisi di panico ha "suonato" Panic, espressioni di una vita, di emozioni, di sentimenti provati...e li ha ricordati accarezzando il pianoforte.
Lui e il suo pianoforte. La cosa che mi ha colpito è proprio questo suo legame con lo strumento, e il pianoforte era lì a rispondere alle sue emozioni. Piccole “carezze” date ai tasti alla fine di ogni brano. Una persona vera che si esprimeva meglio sui tasti che a parole, parole espresse con impazienza e timidezza, fremanti di essere trasformate in musica.
“L’orologio degli dei”:
«Il passaggio dall’eternità all’esistenza corrisponde al primo battito cardiaco».

Per tutta la durata del concerto ho visto gli occhi di una persona semplice, con una sensibilità fuori dal comune, che nonostante tutto non si è perso d'animo. E' riuscito a rendere la sua più grande forza in una musica diretta e elaborata, circolare e sempre progressiva, profonda e lieve come acqua che scorre ma lascia il segno.

Una persona che vorrei veramente avere come amico.

lunedì 18 febbraio 2008

L'attimo fuggente

Ci sono momenti in cui mi convinco che non ottengo mai niente perchè non lo desidero abbastanza. Mi piacciono le chiacchiere, mi piace parlare, mi piace comunicare. Non mi sento una persona spenta, tutt'altro, eppure i miei sforzi in questa vita hanno la parvenza di quelli del matto che cercò di prosciugare il fiume bevendo, è come se ci fosse sempre qualcuno con molta più sete di me. Mi capita raramente di accorgermente, ma quando vedo la passione negli altri, mi colpisce come un pugno allo stomaco.
Certi timidi nascondono insospettabili abissi, profondità, vulcani, terremoti. Ma anche chi non è timido, a volte, per motivi diversi si tiene dentro frasi e parole che invece vorrebbe urlare. Il silenzio è d'oro, sostiene un vecchio detto, ma alcune cose andrebbero assolutamente dette, quelle che se te le tieni dentro cominciano ad arpionarti il cuore, mozzicarti l'anima e graffiarti la ment, questo tipo di cose hanno il difetto di essere quasi sempre irrevocabili e amarissime a pronunciarsi, ma diversamente avvelenano chi le custodisce. In questo periodo sto pensando "all'attimo fuggente", alla necessità di afferrare le occasioni, le persone, i desideri entro quella piccolissima frazione di secondo in cui si ha l'occasione di farlo. Naturalmente io sono una maestra nel perdere l'occasione di parlare, e le frasi non pronunciate mi tengono compagnia prima di prendere sonno, ma anche a lavoro e in palestra, tra un addominale e l'altro. E le occasioni, si sa, passano e non ritornano. In teoria vivere dovrebbe essere semplice come respirare, però quando respiriamo, non pensiamo all'atto di inspirare e espirare aria e quindi, forse, ma dico solo forse, occorrerebbe pensare di meno e vivere di più. Non si tratta di cose incompatibili, ma è scientificamente dimostrato che gli esseri umani possono fare al meglio solo una cosa per volta!!!Quanti dei miei pensieri precedono ognuna delle mie azioni. Eppure ripenso a domenica, domenica sera, al modo in cui ho celato ogni pensiero, ogni azione istintiva e mi chiedo se non sia quella la mia vera natura. E sicuramente non sarà la stessa cosa, scriverlo qui, sapendo che le mie parole non giungeranno là dove dovrebbero arrivare, ma non si sa mai, i giri che possono fare le parole. Negli ultimi mesi mi sono sentita dire più volte, come rimprovero, che sono una persona fredda, ma in realtà non sono così, perchè lo sento il sangue che ribolle appena sotto la mia pelle, però mi chiedo se non abbiano ragione. Ciò che si sente dentro dovrebbe essere evidente anche fuori, no?Ecco, ci sono cascata ancora, sto di nuovo pensando troppo, e forse sono anche scivolata nel malinconico, quando tutto ciò che intendevo comunicare era una grande gioia. La vita può ancora sorprendere, stregare ma l'incanto non va capito o pensato o riflettuto, va sentito e vissuto nell'attimo in cui appare.

venerdì 15 febbraio 2008

Il post del venerdì

Anche questa settimana lavorativa volge al termine. Ma oggi ho una strana sensazione. Ho una voglia...detta così potrà sembrare strana, ma niente paura. E' solo una voglia, che ha un sapore, un proprio odore, una sensazione, un colore. Senza un perché. La mia giornata si è tinta di un bel nocciola. Le immagini che produco hanno queste tonalità, il cibo che scelgo in menza idem, il mio ombretto è nocciola così risalta il mio bel verde. Forse vi risulterà stupido leggere queste cose... AAA cercasi ottimo psichiatra, se passasse di qui può lasciare tranquillamente la sua opinione in merito, orari di ricevimento e quant'altro...
Che devo fare se oggi, venerdì, mi sento così.
Ma forse è solo il sapore delle mie parole.

mercoledì 13 febbraio 2008

Reunion

Chi non ha sognato di avere un Marco, un Satomi dei beehive sotto casa???

Ragazze....è ufficiale!!! I nostri miti sono tornati, riuniti!! Sono commossa ed emozionata, presto sentiremo il loro nuovo singolo. Aprite le finestre e cantate in modo che tutto il mondo di exteenager degli '90 sappiano....

Vorrei vederti sai, ma so che non verrai Sì perché tu non pensi a me Ma io qui lo sai penso solo a te Ti sogno sempre lo sai. Chi lo sa se un giorno tu chissà Mi cercherai chi lo sa Ma per ora tu no, non vuoi pensar Che io viva per te, solo per te. Baby I love you I wonder thing undone Baby I need you, vorrei vederti ma tu No non vuoi venir, solo impazzirò senza di te. Vorrei vederti sai, ma so che non verrai Sì perché tu non pensi a me Ma io qui lo sai penso solo a te Ti sogno sempre lo sai. Chi lo sa se un giorno tu chissà Mi cercherai chi lo sa Ma per ora tu no, non vuoi pensar Che io viva per te, solo per te. Baby I love you, I wonder thing undone Baby I need, vorrei vederti ma tu No non vuoi venir, solo impazzirò senza di te..

domenica 10 febbraio 2008

Come musica

Attratta dalla forza sconosciuta si sedette sotto l'albero. Esso le appariva solitario, solitario e triste, e in questo bello, commovente e nobile nella sua muta tristezza; era incantata dalla canzone che sussurrava lieve la sua chioma. Si appoggiò al suo tronco ruvido, sentì l'albero rabbrividire profondamente,sentì lo stesso brivido nel propio cuore. Il suo cuore era stranamente dolente, nel cielo della sua anima scorrevano nuvole, dai suoi occhi cadevano lentamente pesanti lacrime.
[Herman Hesse]


A volte ci sono domeniche, come oggi, che ti svegli con un raggio di sole che passa attraverso la serranda, e cerca di riscaldarti la guancia...come un bacio. Il bacio del buongiorno, ho sognato che fossero le labbra che cerco da una vita, le stesse di tutta una vita da passare insieme, quelle labbra che ho assaggiato tempo fa, proprio loro che oggi si trasformano nel nodo alla gola che tende a sciogliersi in un pianto. Esistono storie difficili. Storie che non è possibile definire semplicemente d’amore, perché l’amore fa parte di loro ma non le esaurisce. Ogni volta che cerco di pronunciare la parola Amore su qualcuno che non sei tu, mi sento vuota dentro e allora giro pagina. Dolce e fragile così è stata la nostra storia. Un bene immenso ci appartiene rendendoci ciechi, impedendoci di vedere la realtà. Ma ero Felice... Il guaglio è che mi lascio sempre trasportare dal sogno, fantastico sul futuro senza preoccuparmi molto del passato, senza legarmi a un cattivo gesto o una cattiva parola… volando... senza restare con i piedi per terra... Ma sono io che ho deciso di rinunciare a tutto il nostro mondo, e giorno dopo giorno penso di aver tracciato un solco nel mio cuore, che non riesco più a risanare.

Oggi scrivo di te senza dirti niente…lasciando messaggi nell’aria

per non sconvolgere ulteriormente i nostri pensieri confusi. Non ho nè capo nè coda in questi giorni. E quando è così dovrei coscenziosamente evitare di scrivere, per non confondere e confonderci ancor di più nel tentativo di rivelare.

Di solito in questi periodi mi affido agli altri...

venerdì 8 febbraio 2008

Parole parole parole

Dici che si potrebbe combinare un ocra con delle piastrelle più neutre. Mi chiedi se è una buona idea. E siccome non ti rispondo, mi assicuri che esistono anche altre tinte diverse. Se preferisco, magari, utilizzare un prodotto di una marca diversa.
Dico che ho intenzione di lasciarti, e tu chiudi gli occhi. E io aspetto una risposta alla mia domanda, ma tu sporofondi letteralmente nel tuo cuscino, in un sonno che nemmeno la Bella Addormentata riuscirebbe a batterti. Sei svuotato di tutto il tuo essere, è come se con quella affermazione avessi accidentalmente spinto il bottoncino rosso del telecomando
[OFF]
e ti spegni tutto in un colpo come quando va via la corrente nel tuo condominio e in tutto il quartiere.
[BLACK OUT]
Subito dopo i tuoi respiri diventano profondi.
Il giorno seguente mi chiedi di scegliere tra il color sabbia e l'ocra.
(tema della conversazione presa in prestito dalla mia vicina in treno)

mercoledì 6 febbraio 2008

"Don Giovanni" di Byron

play please





Si avvicinarono le loro labbra e si fusero in un bacio. Un lungo bacio di giovinezza ed amore e beltà, in cui confluì tutto, come i raggi in un fuoco acceso in cielo. Tali baci appartengono ai primi giorni, dove il cuore e l’anima e i sensi si muovono di comune accordo, il sangue è lava e il polso una vampa. Ogni bacio è un batticuore poiché la potenza del bacio penso debba essere calcolata dalla sua lunghezza. Per la lunghezza intendo la durata.

Il loro proseguì… il cielo sa quanto.

Non c’è dubbio che non lo misurarono, e se lo avessero fatto non avrebbero potuto ottenere la somma delle loro sensazioni in un secondo.


Non avevano parole ma si sentirono attratti come se le loro anime e le labbra si fossero invocate e una volta unite come sciamanti api si avvinsero i loro cuori, essendo i fiori da cui sgorgava il miele.


Erano soli, ma non soli come coloro che chiusi in camera si considerano in solitudine.

L’oceano silenzioso, la baia illuminata dalle stelle, lo splendore del crepuscolo che ogni momento calava, la muta sabbia e le goccianti grotte che si estendevano intorno a loro, li fece stringere l’uno a l’altra, come se non vi fosse vita sotto il cielo eccetto la loro e come se la loro vita fosse immortale.


Non temevano ne occhi ne orecchie su quella spiaggia deserta, perduti l’uno nell’altro, non percepivano terrori notturni, sebbene il loro colloquio fosse fatto di parole spezzate, per essi era un idioma. E tutti gli ardenti linguaggi insegnati dalle passioni trovavano in un sospiro l’interprete migliore dell’oracolo della natura muta.


Il primo amore, tutto ciò che Eva ha lasciato alle sue figlie, dopo la caduta.

venerdì 1 febbraio 2008

E' Venerdì

Edizione Speciale dai colleghi!!!