giovedì 29 novembre 2007

Presuntuosa




Come sono presentuosa, ogni giorno appena metto il piede in terra mi dico che non bisogno di nessuno. Sono autonoma. E' quello che mi hanno sempre detto fin da piccola, e che con il crescere si consolida. E' un'autarchia che ti si installa nell'anima e non ti concede attimi di riposo e di speranza. Ma ha un sapore orribile. Sa di rabbia e di ingiustizia, e mi guida, preme in ogni mia direzione. E mi ripeto che sono Presuntuosa. Come un pugno nello stomaco, un'ossessione. Ingoglio ogni nodo che mi si aggrappa alla gola, cerco di girare con fatica queste pagine per iniziare finalmente il nuovo capitolo. Presuntuosa mi dico che la mia autonomia mi deve far sentire forte, una roccia dura. Ma dentro c'è una voce che mi grida che qualcosa lì giù si sta consumando, si sta annodando su stesso e non trova la via d'uscita. Ma fa bene. Ho smesso di oppormi, di resisterle. Ho smesso di tendere la mano, ho smesso di stringere mani più grosse delle mie, ho smesso di camminare passo passo con chi incrocia il mio cammino, ho smesso di star seduta ad aspettare.
Presuntuosa.
Gelosa e unica mi ritraggo in me e riprendo a camminare sulla strada maestra, e qui non c'è materia di condivisione. Qui c'è spazio solo per me. Qui non ci sono terre fantastiche, statue e muretti. Niente speranze di un passato che non ritorna. Niente sogni di principesse tristi, niente. Non sono spalle larghe e forza che fanno crescere le ragazze come me. E' la solitudine, la mia solitudine in mezzo alla gente, è questa solitudine che non troverà mai nessuna consolazione...

4 commenti:

AndreA ha detto...

Pensiamola così...SEI SPECIALE ANCHE PER QUESTO!

Ci sarà qualche altro che sarà speciale per altri motivi...Tu lo sei anche per questo!

A presto!! :-)

Anonimo ha detto...

Non è presunzione, più semplicemente è preferire una cosa con cui si è imparato a convivere, e che si conosce sempre piu' (la solitudine), a tutto l'eventuale 'resto' (delusioni comprese).
La vera forza in fondo è anche continuare a cercare qualcosa che non si è trovato, e poi si misura sempre rispetto agli altri, è quella che sappiamo dare alle persone che ci sono vicine e che nello stesso tempo riceviamo da loro, ovviamente sempre se si è concordi sul fatto che una solida ma inutile roccia non possa costituire la massima aspirazione di un essere umano (e a maggior ragione di una persona un po' speciale e sensibile come te).

Un saluto..

digito ergo sum ha detto...

Sarà tutto quello che vuoi, tutto quello che credi. Con parole leggere da leggere... lo chiamo egoismo. Male brutto, ma curabile. Non è critica, è piuttosto un'umile richiesta di volere valutare anche questo punto di vista. Un abbraccio

Dyo ha detto...

Quanto ti sento simile a me, ragazza mia.