sabato 7 giugno 2008

Sospesa

Ci sono giorni che ti svegli con il sole che ti illumina la stanza, ti da il coraggio e la voglia di iniziare la giornata. Con il più bel sorriso esci di casa, attraversi la città e ti siedi sulla tua scrivania, come se stessi entrando nel paese delle meraviglie. Ci sono giorni invece dove faccio fatica ad arrivare alla sera. Si inizia a litigare con le persone senza nemmeno sapere il perchè. E si continua a discutere, a prendersela, a voltare lo sguardo. Una giornata bellissima riesce a essere rovinata in due minuti. E se ti chiedi il perchè, il vero motivo, non sai nemmeno rispondere. E ti rendi conto che ci sono persone che entrano nella tua vita per una ragione ma poi,senza che tu ti comporti male nei suoi confronti, oppure nel momento meno opportuno questa persona dirà o farà qualcosa che porterà il vostro rapporto a una fine. Ci sono altre persone che stanno con te per una stagione, di solito ti regalano un'incredibile gioia...ma è solo per una stagione. Altre per sempre, ma non so cosa si prova...forse è solo un sogno metafisico.

Ma io, invece, sono di nuovo qui. E' passato così poco tempo dall'ultima volta che mi sono seduta su questa panchina di legno. Era proprio la stessa panchina, anche se io ero due posti più in là. Davanti a me c'è sempre il solito muretto, la solita stazione e il binario dove passano molti treni. Ma non il mio. Io ho gli stessi occhiali da sole, li metto, li tolgo, li rimetto. Nell'aria rimane lo stesso odore di fiori e le mie parole lasciate andare. Abbiamo fatto entrare il silenzio come se fosse la confusione più grande che ci fosse. Abbiamo stretto le stesse mani, abbracciato le stesse spalle, pianto negli stessi fazzoletti. E ci siamo seduti sulla stessa dannata panchina. In realtà non guardo e non ascolto nessuno, resto seduta lì quasi assente, quasi senza pensare a niente. Se ne è andato, volando per le sue terre, accarezzando i suoi animali, si è unito al vento che per una vita ha annusato per sapere se sarebbe arrivata la pioggia, si è unito al sole che per anni ha indorato il suo grano, dato corpo alla sua uva.
Se n'è andata un'epoca. Mi giro un attimo e guardo la gente, la fine di un'epoca merita sempre che la gente accorra per sottolineare il momento. Uscirò da qui tra poco e tutto sarà finito. Diverso, cambiato, con una vena di malinconia in più. Rimetto gli occhiali da sole mentre la macchina piena di legno e di fiori si allontana silenziosa. Il piazzale si svuota abbastanza velocemente e il silenzio ora è diverso, non più appesantito dalla tristezza e dal dolore. Il sole appare timido, l'aria è meno fredda, io siedo sulla panchina mentre il gatto mi fa gli agguati.

Ora posso, lentamente, spero, ricominciare.

(tasto destro...salva con nome)

7 commenti:

Angie ha detto...

Preparati quindi ad un nuovo cammino..con gioie e dolori come il precedente..ma questa è la vita!
Grazie per avermi fatto conoscere Malika..ed è stato bello rivedere Pacifico..grande autore!
:-)

rompina ha detto...

oddio Ile'...ma che e' successo??!?!?

e' metaforico, o c'e' stata davvero una dipartita...?

Thirthy ha detto...

Tranquilla Laura, nessuna departita fisica... stiamo tutti bene...

Bk ha detto...

Buon ricomincio Ilenia.
Non è mai troppo tardi...
Un bacio Bk

Piggona ha detto...

Ti volevo fare un saluto..
Scrivi dei post bellissimi!
Ogni volta mi dai uno spunto per riflettere!
^___*

AlexBE ha detto...

elegante

max ha detto...

mai rinunciare a rinascere,fai un buon viaggio :-))
Max