lunedì 31 dicembre 2007

E' tempo di bilanci

Finalmente anche quest'anno è finito. Come ogni anno, in questo periodo si tirano le somme.
Non ci si può tirare indietro. E' come leggere l'oroscopo, nessuno ci crede eppure tutti lo leggono!
La nostra razionalità ci dice che tra oggi e domani non c'è nessuna differenza.
Ma la nostra parte irrazionale, più calda e colma di sentimenti ci porterà chissà in quali lidi a scaldar animi e cuori. Gli eventi di quest'anno ci hanno influenzato, e qualcuno ci ha lasciato passando in un mondo migliore, altri hanno cercato nuove strade, altri sono ancora ancorati a un passato che forse non tornerà più. C'è chi ha girato finalmente pagina, e c'è chi invece tiene le dita ben ferme sul segnalibro. C'è chi ha iniziato molti libri ma non ne ha finito uno e li accumula sul comodino. C'è chi scrive storie con lieto fine e c'è chi il lieto fine ancora non l'ha visto. Insomma una trama precisa che in comune ha solo la nostra vita, razionale o squilibrata sta solo a noi deciderlo. Inizio ad avere una certa età e la mia memoria è limitata e non estendibile. Ho ancora la scheda a 32 mb. E quindi ho deciso di portare nel nuovo anno una cosa per ogni mese che ho passato, mischiando il personale con il collettivo, il locale con il globale, il razionale con l'irrazionale.
Di gennaio tengo la speranza. Appena bilaureata entro nel mondo del lavoro.
Di febbraio tengo la gioia del mio primo progetto in fase di realizzazione. Tengo l'incontro casuale con una persona molto speciale. Lascio il dolore di un amore finito senza motivo, che ancora si trascina, che ancora tiene la porta socchiusa.
Di marzo tengo le lunghe conversazioni. La scoperta di vivere una semplice amicizia per quella che è, senza complicazioni. Butto l'amarezza di scoprire che non andrà a finire così.
Di aprile conservo la sorpresa e la gioia del mio 5° bar a Roma.
Di maggio solo un paio di cose, il mio compleanno. La sorpresa degli auguri più inaspettati. La nascita del mio blog. Ma lascio volentieri il disorientamento dopo "la rinuncia" al mio lavoro.
Di giugno, tengo la libertà e gli incontri casuali. La musica, un concerto magico. L'inizio dell'estate romana. L'inizio dell'estate della Romana.
Di luglio tengo il dolore per la scomparsa improvvisa e immatura della mia piccola Sara. Lo tengo insieme a tanti altri, sapendo che sono dolori ma anche splendidi quadri che hanno reso bello ciò che è stato.
In agosto lascio volentieri il mio "esilio vacanziero" nell'isola d'Elba. Ma tengo stretto le serate con Chiara a parlare sotto le stelle.
Settembre: è il mese del V-day. Ma io NON C'ERO! E ne sono fiera. Un po' percjè non capisco niente di politica. Ma soprattutto perchè è nata la mia splendida nipotina. Lei è la gioia che tengo del mio 2007.
Ottobre. Il tempo è stage. Inizio la mia avventura nel mio nuovo ufficio, che mi aspetta a gennaio!!
A Novembre non succede niente, o quasi. Butto decisamente la tristezza che mi ha catturato in quel momento.
Dicembre è volato, tra l'ansia di non sapere niente del mio lavoro fino all'ultimo giorno di stage. Tengo stretto i miei bimbi della parrocchia, la cioccolata calda dopo la messa di mezzanotte.

Nel tempo nulla sopravvive per caso, c’è sempre una ragione, non importa se per legge divina o di terra.I sogni esistono da sempre, e senz’altro si possono realizzare, se ciò non fosse non sarebbero sopravvissuti, nel tempo. Il mio sogno è quello di aver dato il più possibile a tutti quelli che sono orbitati nel mio pianeta. E' quello di chiudere finalmente quella porta, girare quella pagina. E' di inontrare qualcuno capace ancora di sognare.
E poi è o non è l'anno del toro?

Il mio augurio: buttate via quello che vi pare ma mai i sogni, prima o poi troverete qualcuno con lo stesso sogno e allora ciò che era un sogno diventerà una nuova realtà.

lunedì 24 dicembre 2007

Buon Natale...standardizzato

A chi ama dormire ma si sveglia sempre di buon umore
a chi saluta ancora con un bacio
a chi lavora molto e si diverte di più
a chi va in fretta in auto ma non suona ai semafori
a chi arriva in ritardo ma non cerca scuse
a chi spegne la tele per fare due chiacchiere
a chi è felice il doppio quando fa la metà
a chi si alza presto per aiutare un amico
a chi ha l'entusiasmo di un bambino e i pensieri di un uomo
a chi vede nero solo quando è buio
a chi non aspetta il Natale per essere migliore
Buon Natale!



giovedì 20 dicembre 2007

Le persone cambiano...

Gli uomini non cambiano mai. E noi siamo stupide nel pensare il contrario. E purtroppo nemmeno Natale ci aiuta. A volte ci illudiamo che ci sia un piccolo cambiamento. Ma invece non cambiano mai. A volte, invece, la vita mi ha dimostrato che certe persone, quelle che non dovrebbero, cambiano.

Cambiano

Forse non cambiano davvero, forse il loro cambiamento non è poi così profondo. Forse siamo noi che vogliamo vederli con occhi diversi. Forse... ma forse cambiano. Di punto in bianco. L’essere umano è un animale stupido, molto molto stupido. Stupido, e con un dannato bisogno di non restare solo. Ci sono persone che sole ci possono stare, e magari stanno benissimo. Ma la maggioranza è diversa: la maggioranza ha paura della solitudine. Paura di essere abbandonata, un bisogno viscerale di non sentirsi sola. Di non sentirsi indietro. Ma la paura di restare sola, la paura di restare “indietro” è troppa.

Indietro
E queste persone sono rare, sono rare e preziose come l’acqua nel deserto. Hai la fortuna di averne un paio accanto, ma hai anche la capacità di sbarazzartene in un secondo!
Ma la cosa più bella, in tutto questo, qual è? E' che dopo un po’ ti rendi conto del fatto che hai fatto male a cambiare. Non ti piaci così, non ti piace quello che fai, non ti piace il nuovo mondo che ti circonda.Ti guardi intorno, e vedi accanto a te delle persone che sembrano amiche. Le vedi, ti sembravano amiche vere, sincere, mentre invece sono due sciacalli e non ti piace quello che ti stanno facendo. E allora ripensi a loro, a quelle persone sincere che stavano con te in modo del tutto disinteressato. Alle persone che davvero ti volevano bene, ed a cui tu volevi bene. E che ti mancano.

La gente cambia e quando cambia, spesso, sbaglia.

domenica 16 dicembre 2007

UNO CENTO MILLE SORRISI

Come ogni anno, le domeniche di Dicembre (quando non lavoro al Mediaworld di v.le della Primavera), le passo a leggere le favole nella mia parrocchia ai bambini meno fortunati. Quest'anno ho deciso anche di fare un piccolo regalo a tutti i miei bimbi. Ho comprato in libreria il libricino con il cd "Uno, Cento, Mille Sorrisi". Sono storie di vita vera di bambini, nelle varie parti del mondo, in difficoltà che grazie all’attività delle numerose associazioni con cui Mediafriends collabora, hanno ritrovato il sorriso e la speranza di una vita migliore. Ho scelto questo libricino in modo da sviluppare in loro la speranza e la forza per crearsi un futuro migliore, e soprattutto per non sprecare i miei soldi in cose futili.

... la cosa più bella sono i lori occhi colmi di gioia e speranza alla fine di ogni storia.

giovedì 13 dicembre 2007

Santa Lucia


"Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia!"

...diceva sempre mio nonno. Con mio fratello la mattina di Santa Lucia facevamo a gara a chi arrivava prima nella stanza dei nonni. Sgattaiolavamo dai lettini e a piedi nudi, percorrevamo in silenzio tutto il corridoio, fin sopra le scale, la nostra meta era il lettone, dove i nonni dormicchiavano ancora. Appena entrata nella camera da letto, mi avvolgeva un odore di cipria e di acqua di colonia. Un profumo lieve e voluttuoso al tempo stesso, quelle fragranze che ogni volta che le sento mi ricordano i miei nonni in qualsiasi istante della mia vita. In particolare la cipria, che non era il borotalco nel barattolo di latta che usava con noi dopo il bagnetto della sera, sembrava il profumo delle principesse! Sul comò in legno massiccio, accanto al letto, era in bella mostra una cofanetto in vetro e argento, colmo di una polvere finissima e dalle sfumature perlacee, insieme ad un piumino in velluto azzurro. Ogni tanto con la nonna giocavamo alle principesse, e quindi ci incipriavamo il naso, come facevano nei film degli anni 50. I nonni, ancora nel dormiveglia, ci facevano spazio nel lettone accogliendoci con un sorriso assonnato, ma coccolandoci dolcemente. A un certo punto la nonna si alzava, lasciando il nonno sommerso e assonnato nei nostri abbracci, per andare in cucina a preparare la colazione di "Santa Lucia". Dopo un po', il nonno controvoglia si alzava e abbandonava il tepore della trapunta, ci infilava le pantofoline, le mie avevano un gattino spelucchiato, e mano nella mano con mio fratello ci accompagnava in cucina dove sul tavolo era già pronta per noi, fumante nelle tazze, la zuppa di latte e biscotti. Che buona!!

venerdì 7 dicembre 2007

La letterina


Caro Babbo Natale,
fin da quando ero piccina ti scrivevo una lettera per avere dei regali o per esprimere semplicemente dei desideri. Desideri da cucciola. Quand'ero bimba credevo nella tua esistenza, anche se sono nata "già grande", ci credevo perchè tutti ci credevano e tutti si aspettavano i pacchetti sotto l'albero. Ma in fondo al cuore avevo un minimo di dubbio sulla tua esistenza, e tutti quegli strati di magia che mi dovevano assecondare probabilmente non mi hanno mai protetto dall'illusione della realtà. Crescendo, invece, ho cominciato a sognare, forse per proteggermi dall'insipidità del mondo, dal dolore e dalle paure, racchiudendomi in un angolino tutto mio e dedicando, però, amore a chiunque entrasse a far parte della mia vita. Adesso io ci credo in te. Credo nelle favole. Nei folletti, nelle fate e nel piccolo popolo.Nelle renne che viaggiano volando nel cielo e tu con un grande sacco che sovrasti la città, silenziosa, in piena notte. Ci credo perchè i miei grandi occhi hanno visto troppe cose orribili in questo mondo. Persone senza scrupoli che si che si fanno esplodere in nome di Allah. Figli che uccidono i genitori per procurarsi i soldi per la droga. Genitori uccidere perchè i figli si lamentavano troppo. Ragazzi che si impiccano perchè derisi in classe, diciottenni che si schiantano su un albero per un bicchiere di troppo. Ultrà che uccidono poliziotti e poliziotti che sparano senza motivo. Hanno visto nonni che vengono abbandonati in un ospizio solo perchè non sono più in grado di badare a se stessi, e piccoli animali abbandonati perchè si va in vacanza. Hanno visto bambini piangere perché picchiati dal padre ubriaco. Però hanno visto anche mamme abbracciare il proprio figlio, papà insegnare a giocare a pallone, nonni fuori all'asilo e bimbi che corrono felici sui prati giocando con il proprio cane e hanno visto anche spuntare l'arcobaleno dopo una giornata di pioggia. Ecco ti scrivo con l'impulso di una bambina in preda all'emozione di ricevere chissà quale magico regalo. Forse dovrei solo sedermi e riordinare il puzzle della mia vita con calma e tranquillità, da sola con le mie mani. Un piccolo desiderio prende forma nella mia testolina. Vorrei svegliarmi la mattina di Natale e vedere tutte le persone abbracciarsi e dirsi "Grazie che ci sei". Vorrei abbracciarlo, anche se per un solo attimo. Sentirlo legato a me e guardarlo dritto negli occhi e riempire la memoria con quell'istante ricco di magia. E spero che questo mio piccolo desiderio possa avverarsi per tutti quelli che celano questo piccolo sogno nel proprio cuore.

venerdì 30 novembre 2007

Don't Forget



I'm also just a girl, standing in front of a boy, asking him to love her.

giovedì 29 novembre 2007

Presuntuosa




Come sono presentuosa, ogni giorno appena metto il piede in terra mi dico che non bisogno di nessuno. Sono autonoma. E' quello che mi hanno sempre detto fin da piccola, e che con il crescere si consolida. E' un'autarchia che ti si installa nell'anima e non ti concede attimi di riposo e di speranza. Ma ha un sapore orribile. Sa di rabbia e di ingiustizia, e mi guida, preme in ogni mia direzione. E mi ripeto che sono Presuntuosa. Come un pugno nello stomaco, un'ossessione. Ingoglio ogni nodo che mi si aggrappa alla gola, cerco di girare con fatica queste pagine per iniziare finalmente il nuovo capitolo. Presuntuosa mi dico che la mia autonomia mi deve far sentire forte, una roccia dura. Ma dentro c'è una voce che mi grida che qualcosa lì giù si sta consumando, si sta annodando su stesso e non trova la via d'uscita. Ma fa bene. Ho smesso di oppormi, di resisterle. Ho smesso di tendere la mano, ho smesso di stringere mani più grosse delle mie, ho smesso di camminare passo passo con chi incrocia il mio cammino, ho smesso di star seduta ad aspettare.
Presuntuosa.
Gelosa e unica mi ritraggo in me e riprendo a camminare sulla strada maestra, e qui non c'è materia di condivisione. Qui c'è spazio solo per me. Qui non ci sono terre fantastiche, statue e muretti. Niente speranze di un passato che non ritorna. Niente sogni di principesse tristi, niente. Non sono spalle larghe e forza che fanno crescere le ragazze come me. E' la solitudine, la mia solitudine in mezzo alla gente, è questa solitudine che non troverà mai nessuna consolazione...

martedì 27 novembre 2007

Autumn in Rome



Sono molti giorni che quando passo ti guardo, e come si fa a distogliere lo sguardo? Non potrebbe essere altrimenti...sei una meraviglia da lasciare senza fiato. Mi piacerebbe fermare l'auto e scendere per guardarti meglio, e magari cercare nell'erba tracce di te. Il tuo rosso mi stupisce, perche' e' un rosso di una intensita' sconvolgente, che quasi illumina...avvolge, si rimane incantati.
Ogni volta che passo, ti manifesti, come in una sorta di pudico imbarazzo al sopraggiungere dell'inverno. Scusatemi, mi vergogno un po', ma devo spogliarmi...E dietro di te, il tuo compagno. Solo pochi metri vi separono, ti guarda con una sorta di invidia malcelata, ma perennemente innamorato di te. I suoi rami tendono verso di te, quasi un abbraccio. Mani che si sfiorano con un soffio di vento. Tu, ingorda, ti sei presa tutto il sole, lui ha te davanti, tu sei la sua luce, ma si accontenta di quel poco sole che gli lasci, ed il suo colore non oltrepassa l'arancione intenso.

...Eppure ogni volta che vi vedo e' una prima volta.

venerdì 23 novembre 2007

Secret window

Quando le parole sono troppo rumorose ed i silenzi troppo pesanti mi rifugio in un luogo tutto mio. Lontano da tutti, con la musica in sottofondo. La vita e gli spazi della vita lì fuori diventano talmente pressanti che le mie piccole aspirazioni si assopiscono, i miei sospiri diventono ansiosi, il mio cuore fragile diventa sempre più stretto. Ormai therrabithia è deserta, il muretto si è sgretolato emanando profumo di gioie senza tempo. E io mi rifugio in un posto, un angolo segreto dove cullarmi e coccolare i miei desideri, i sogni di quando ero una bimba. I sogni di quando giocavo al parco con l'altalena, sempre più su, e avevo gli occhi puntati verso il cielo e giocavo con le nuvole. Sogni che sembrano irrealizzabili. Oggi però anche qui mi danno fastidio i rumori e le risate, ma mi da fastidio anche il silenzio. Mi guardo ma non mi vedo, la mia anima sente il freddo che c'è intorno a me e così mi sono fatta una cioccolata calda. La bevo guardando il traffico di fuori, la gente, gli ombrelli chiusi ma stretti dentro un pugno... Apprezzo molto le vostre parole di supporto, sento i vostri abbracci, soprattutto quelli sinceri. Ma comunque, giorno dopo giorno ho sempre più paura, e purtroppo somatizzo il mio stato d'animo. A volte cerco di rifuggiarmi negli sguardi altrui, vorrei captare gli spazi segreti anche se so che è pericoloso. A volte mi sento risucchiata e svuotata. Cerco sempre di dare tutto quello che ho, anche in cambio di niente. Però ci sono momenti in cui le persone che mi sono state accanto hanno talmente tanto di me, e io vorrei solo abbracci e qualcuno su cui contare veramente. Non pretendo la luna. Anche se magari, ogni tanto qualcuno c'è arrivato e si è dimenticato di chi era qui sotto a tenergli la scala. Non lo so, la mia vita è già vestita di malinconia e avrei tanto bisogno di qualcuno vicino. Avrei, dovrei, vorrei...tutto fumo che si sparge nel vento, vorrei e non mi sento in diritto di desiderare. . Le parole sono effimere, i fatti restano... Bevo la cioccolata, ma il suo sapore non è coccoloso come mi aspettavo, anzi è vagamente sgradevole mi ricorda la vita. Questi pensieri mi devastano, mi sembra che nella mia testa ci sia un'estranea. Io non sono così, io sono innamorata della vita. Anche se ora è vagamente sgradevole, ma quasi sempre meravigliosa. Tutte le difficoltà ho cercato di superarle con slancio, e ho sempre cercato di farcela da sola. E ci sono sempre riuscita. Però ci sono momenti, tipo questi, che proprio non riesco a capacitarmi di stare qui da sola. Mi tremano le mani, il cielo si incupisce come in una fotografia ormai vecchia e stropicciata... Un ricordo sbiadito dal tempo, un ricordo stropicciato che non riprenderà più la sua forma originaria.

(clicca qui per l'originale, Zingaro lo sai che mi piace giocare con Photoshop)

venerdì 16 novembre 2007

Alone in my life



Ho paura di andare a letto. Sono giorni, settimane che mi rigiro nel letto. Ho un freddo che si è attaccato dentro, ha congelato tutto fino in fondo. Gli incubi sono come mazzi di fiori che perdono i petali davanti ai miei occhi. Sono tutte le cose che mi possono passare per la testa in versione orrida, sanguinaria, ridicola e surreale. Mi sveglio schifata e presa in giro e ne ho fatti proprio tanti senza ricordarmi niente. Più niente. Una nostalgia insopportabile per tutti quei momenti nei quali mi sono sentita amata e protetta. Cerco qualcuno che mi ami, qualcuno a cui volere bene per sempre, che ci sarà per sempre. Ho tanto affetto dentro di me. Cerco persone speciali che mi rendano felice e che io possa rendere felici. Mi sento sola nelle sale d'attesa degli ospedali.
Mi sento sola nelle cabine telefoniche quando aspetto qualcuno che risponda. Mi sento sola sulle panchine di notte. Mi sento sola mentre guido e torno in una casa che non sento più come casa. E sono sola, ora, davanti al monitor che illumina la stanza. Quando mi faccio coraggio e decido di farmi coraggio riapro il cuore, dici guarda, mi fa male qui e proprio in quel momento ZAC! freccia! Una freccia nera ti trafigge...anche se piccola fa male, questa parte di me è molto sensibile, ed è un male che entra piano piano, sembra una punizione lenta.
Ma ora rimane il vuoto. Ora c'è il vuoto. Quel vuoto che fa impazzire. Un abbraccio negato, un saluto evitato. Ho provato a compensarmi, ma non riesco più a bastarmi. Non trovo più il mio valore, non lo trovo. Ale mi ha scavato dentro, mi ha fatto piangere fino a dover smettere di parlare perche stavo soffocando. Mi ha fatto ricordare un dolore lontano, in realtà vado da lei proprio perchè voglio riuscire a superarlo, mi ha fatto ricordare un dolore, un senso di tradimento e di abbandono ma quando ero piccola non piansi così tanto dovevo dimostrare di essere "grande"...ormai sei grande. E ora che dovrei esserlo veramente? Piango, come una bambina in bianco e nero, piango. Non vorrei mai staccarmi dalle persone che credo mi abbiano amata, anche se non fisicamente. Anche se ora non mi amano più. Non è colpa loro, non è così e basta è la bambina che c'è in me che gli rimane attaccata. Non vedersi non serve a niente, aumenta la nostalgia, e la lontananza contribuisce ad idealizzare, a creare sogni, a regalarmi gli incubi. Poi un giorno, magari ci sarà il distacco, repentino, improvviso, il rifiuto totale. A volte invece ci sono persone che con il cuore in mano ti promettono che ti staranno vicino, eppoi PUFF si defilano, di soppiatto, in silenzio. Chiudono la porta, e ti lasciano lì in quella stanzetta buia sola. E mi chiedo se hanno fatto un corso di teatro e non lo sapevi e mi chiedo come sia possibile promettere e non mantenere. Come è possibile cambiare cosi velocemente idea o pensiero? Mi chiedo se sono mai stata davvero importante e se le persone importanti ti seppelliscono così velocemente, specialmente dopo una promessa che sembrava sincera. E se le cerchi hai la sensazione di dare noia, come se le cercassi per aggrapparti, mentre loro, gelose della loro vita, non ti vogliono tra i piedi, hanno paura che tu gliela turbi. Allora la soluzione è non cercarle più. Io non voglio dar fastidio a nessuno. Siamo frutto di quello che abbiamo vissuto. Ma a cosa serve? Ale mi ha chiesto scusa di avermi fatto tanto ricordare e piangere, mi ha promesso che servirà, servirà a farmi accettare gli abbandoni, i distacchi, causati e subiti. Saranno sempre dolorosi, ma non cosi tanto, non come ora, non fino al punto di farmi odiare me stessa e la vita.

Io lo spero.

Lo spero.

mercoledì 14 novembre 2007

martedì 13 novembre 2007

parmigiana di melanzane

Sto molto meglio, grazie a tutti per i vostri messaggi. E' tutto sotto controllo, o almeno lo spero! Per dimostrarvi che ho ripreso le mie attività vi invito a cena, virtuale e quella di ieri naturalmente!!!
Nel mio DNA ci sono sperimentazioni napoletane, per la precisione ischitane da qui un famoso vino "di famiglia", e quindi la preparazione è stata molto laboriosa ma vi assicuro che il risultato è estremamente godurioso.
La mia nonnina, infatti, mi ha tramandato la sua ricetta per le melanzane alla parmigiana. Prendete delle melanzane lunghe e nere, circa 6/7 belle grandi, tagliatele o a fette o a rotelle e schiacchiatele per far uscire l'acqua. Friggete, una vola "a crudo" e una volta passandole nell'uovo e nella farina. Dopo di che, se non ve le siete mangiate tutte nel frattempo, tagliate la mozzarella, preparate un sughetto veloce con il basilico e grattugiate il parma. Tanto Parma. Componete la pirofila da forno, opportunatamente unta, con uno strato di melanzane rifritte il sugo, la mozzarella e il parmigiano a valanga e così via fino a riempire tutta la pirofila. Due fogliette di basilico qua e la e infornare. Appena la mozzarella si è sciolta togliere dal forno. Vi consiglio di aspettare qualche minuto prima di mangiarla, altrimenti vi si ustiona la bocca.

Grazie a tutti.

domenica 11 novembre 2007

PS

E anche questa l'ho superata da sola.
Piccoli sassolini racchiusi nella mia scatolina della forza. Chissà se riusciranno veramente a regalarmi quella consapevolezza che posso farcela da sola. Prima o poi, per un motivo o anche senza, le persone che mi vogliono bene si allontanano da me. C'è chi raggiunge la luce infinita del Paradiso e rimane ancorato nel mio cuore per sempre, c'è chi si sposa e si sposta a km da me, c'è chi lascia tutto per seguire la propria strada. Tutte manifestazione di una forza che ognuno di noi pensa di avere, ma che in realtà quando è ora di applicarla non ci riesce. Tutto ebbe inizio venerdì, in questi giorni non sono stata molto bene, non sono nemmeno andata a lavoro e chi mi conosce sa che per me questa cosa è veramente grave. Venerdì notte, mi alzo per prendere un bicchiere d'acqua ma in realtà non arrivo nemmeno in cucina, mi accascio in terra, le gambe non si muovevano, sentivo rumori che in realtà altro non erano che i miei respiri affannati che rimbombavano, non so quanto tempo sono rimasta lì inerme con gli occhi aperti ma con il buio davanti a me. Secondi, minuti o forse ore...Appena riprendo coscienza, riesco a vestirmi e correre al Pronto Soccorso del Gemelli e ci rimango fino a qualche minuto fa. Crisi superata. I miei sono fuori e non me la sono sentita di spaventarli. In questo periodo mi sento di stare ferma, aspetto che l'universo compia la sua rotazione. Ho fede, speranza, e amore. Ho Fede nel disegno della vita. Speranza di poter intervenire e colorare le pagine bianche, e ogni tanto ho anche Amore. Spero che prima o poi l'universo cospirerà in mio favore.



Io, io credo nel miracolo.

mercoledì 7 novembre 2007

Sensazione

Nelle sere d'estate andrò per i sentieri,
pizzicato dal grano, pestando i fili d'erba;
ne sentirò, sognante, il fresco sotto i piedi.
E al vento lascerò bagnare la mia testa.
Non dirò più parole, non farò più pensieri:
ma un amore infinito mi salirà nel petto,
e andrò molto lontano, sarò come uno zingaro,
come una donna per i campi contento.
[Sensazione, di A. Rimbaud]

martedì 6 novembre 2007

Cartolina dal passato

Passeggiando tra le bancarelle alla stazione, mi sono fermata su una di quelle con le vecchie cartoline ingiallite dal tempo. Pensieri lontani, presenti e insistenti nel tempo. Ho preso quella che mi chiamava da lontano. La giro e con la calligrafia che si usava un tempo leggo: "Presto ancora insieme". Un ricordo che costa pochi centesimi. Un sentimento che passa tra le mani di sconosciuti. Quanto costa essere quell'uomo che un giorno fu sogno per la sua Lei, con il giorno del ritorno segnato da un cuore rosso e due piccole emme vicine, di nuovo, presto, ancora...insieme. La giro e rigiro, e la mente vola, basterebbero pochi centesimi di euro per diventare quella M, per trasformare quelle parole nelle tue parole. Rovisto nella borsa alla ricerca di quei pochi spiccioli che mi basterebbero per trasformarmi nell'eleganza di quelle righe, di quelle parole semplici ma cariche di desiderio e di speranza, cariche d'amore. Metto le mani in tasca sperando che il destino decida di non farmi trovare quei centesimi, che mi sollevi dalla scelta consapevole di sottrarmi dalla delusione di leggere parole non mie, immagini e pensieri che non mi appartengono. Ma un pensiero si insinua, perchè quella cartolina non è stata custodita in un cassetto, nel cassetto dei sogni, con un fazzoletto profumato e con il biglietto del cinema. E così in un istante quei pochi centesimi che per un attimo mi hanno fatto credere di poter avere, ancora, quelle parole solo per me, si trasformano in pochi centesimi che impedirebbero a quella cartolina di proseguire il suo viaggio, magari il destinatario è proprio la persona che mi spinge dietro che aspetta il suo turno per sfogliare le cartoline sulla bancarella, con lo sguardo ansioso di ritrovare un amore perduto, con la speranza di ritrovarlo... mentre ci penso nelle mani si materializzano quei centesimi pronti a rubare quel sogno al suo leggittimo proprietario. Ma io non sono lui, e quelle parole non sono per me, nemmeno se le pago. E fingo con il commerciante di non avere monetine, di non volerla più. Vorrei lasciarla lì per regalare quel sogno al suo leggittimo proprietario. Mi scuso con il venditore per avergli fatto perdere del tempo prezioso e per aver occupato per un attimo uno spazio non mio, di aver sognato con parole rubate. Ma il venditore ostinato mi guarda, e prima che mi allonassi con lo sguardo triste mi porge la cartolina dicendomi "La prego, la prenda lo stesso, gliela regalo, basta che me la tolga da questo banco" "Non posso, non sono io il destinatario"."Lo so" mi risponde "sono io e tu che bella che sei, anche se non sei la mia Maria."

domenica 4 novembre 2007

Bolla di Sapone

Quando tutto va bene, ti senti una persona felice. Un giorno, qualcosa oscura le tue giornate, e in quel preciso momento la felicità passa. Non ti ricordi più i sorrisi, le belle parole e tutti i buoni propositi che ti eri fatto. Tutto svanisce come in una bolla di sapone. La felicità non dura che un piccolo intenso istante, ma è come una droga, ti basta assaggiarne anche solo una briciola che non puoi più farne a meno. La cerchi ovunque dentro le piccole ampolle sul comodino, dietro agli angoli della tua città, tra gli alberi secolari del tuo cuore. La cerchi ma annaspi ovunque, ti senti circondato dal buio, solo mani che ti respingono.

La vera felicità non è data dagli eventi, passati , futuri o presenti, è dentro di noi, semplicemente in attesa di essere scovata. E solo tu puoi sapere dove cercarla e quando tirarla fuori, magari solo per regalare un sorriso fugace nello sguardo di un triste clochard.

and now....play, please.


giovedì 1 novembre 2007

Rosa rossa

Play please,



Domani è il giorno della commemorazione dei defunti. Bisognerebbe andare al cimitero a trovare chi non c'è più, che però rimane ancorato nei nostri cuori, respiro dopo respiro. Ma a me non mi è mai piaciuto andare al cimitero. Tutto quel silenzio, quel surreale scorcio dove tutto sembra fermarsi, quell'odore di incenso, particolare e forte, che ti entra dentro e semina tristezza. Non mi piace. La prima volta che andai, non ressi alla vista della tua foto lì su una lapide, e mi misi a correre. Più correvo e più il dolore e la sensazione di rifiuto e negazione salivano. Quell'istante ancora è perfettamente vivo nella mia testa, è acuto nelle mie orecchie. Il vento tra i capelli, le lacrime che scendevano in silenzio sul viso e che solcavano il cuore.

Oggi ho comprato una rosa, un bocciolo di rosa rossa. Oggi sono venuta per donartela.

E così ho fatto. Le scale interminabili, il silenzio. Ci sono cose in un silenzio che non mi aspettavo di trovare. Sono arrivata, lì proprio sotto di te, a Prima Porta, guardavo in terra in cerca di orme lontane, guardavo le mani sudate, e il bocciolo della rosa...mi sono fatta coraggio e sono salita fino a te, di nuovo ho incrociato il tuo sguardo, sempre felice, e in un secondo ho rivisto me, quel giorno, quelle scale, i miei occhi, la mia fronte con il tuo sapore ancora stampato, il mio naso ghiacciato tra le tue mani, i se, i ma, i perchè...Tutto in un solo istante. Uno tsunami di ricordi che hanno riscaldato il cuore. Sono rimasta lì immobile, da sola, avvolta dal tuo calore, dal calore del tuo ricordo. Sono rimasta così di fronte alla tua tomba, alla tomba di chi ha lasciato un vuoto enorme nella mia vita che non voglio colmare. Rimarrà così, pieno dei nostri ricordi, della tua vita e della tua linfa eterna. Sono tornata a casa con il nostro libro delle favole ancora tra le mani, che ora leggo da sola.

Ti voglio bene nonno.

mercoledì 31 ottobre 2007

Dolcetto o scherzetto?



Decisamente dolcetto!
Ieri sera la mia migliore amica è partita. Trasferita. Dopo 25 anni di pianerottolo, sopportazioni, pianti e camomille in pigiama post cena ha deciso di trasferirsi in Inghilterra. Naturalmente con tutta la sua famiglia. Tranne me.Che però ho già comprato il biglietto aereo per gennaio. Non amo i saluti con i lacrimoni e sapevo che sia lei che la sua mamma erano in preda all'impacchettamente degli oggetti, di vestiti e cianfrusaglie raccolte in 30 anni di vita. Quindi mi sono messa tra i fornelli a preparare un "dolce saluto".
Mescola qui, agita di là, sminuzza questo e tagliuzza quest'altro....tadààààà!!! Mi sono presentata al terzo piano del mio palazzo con la delizia qui a fianco fotografata, nonchè la mia torta preferita mega ciambellone al triplo cioccolato con noci e nocciole. Bomba calorica. Ma almeno ho cercato di mascherare le lacrime con la cioccolata!
Buon viaggio, e buon inizio della tua nuova vita amica mia. Qui ci sarà sempre il mio cuore ad aspettarti.
Ti voglio bene Sese

domenica 28 ottobre 2007

Le onde del vento



Ieri sono stata per la prima volta in una milonga, ho provato la sensualità del Tango. Ho avuto l'onore di fare la mia prima lezione di tango con il Maestro. Qualcosa di sublime, quasi intoccabile ma al contempo viscerale e passionale. E' bello riscoprire la coesistenza di queste due sensazioni totalmente opposte. Mi sono lasciata andare, così come diceva il maestro di tango, Javier.

Più che una lezione di tango è stata una lezione di "Amore" e sentimento. La cosa fondamentale nel tango sono gli otto passi, regole ferree che poi una volta acquisite devi dimenticare. Devi lasciarti andare ma non abbandonarti completamente, avere fiducia delle braccia che ti avvolgono ma rispettare te stessa. Javier mi sorreggeva, guidava, insegnava a volte mi sgridava perchè perdevo la posizione ma non mi ha mai mortificata. Dovevo seguire il suo torace che mi guidava in tutte le direzioni, e lui percepiva ogni mia perplessità, ogni errore, ogni movimento poco fluido. A un certo punto mi sono ritrovata a non percepire il mio corpo, era tutt'uno con il suo, occhi negli occhi, le labbra quasi si sfioravono. Anche se era la prima lezione, dimostrativa, mi ha fatto lavorare sulla postura, sulla camminata, sul baricentro e mentre ero concentrata su tutte queste cose non mi accorgevo che ballavo. Il mio corpo era fluido e il mio istinto mi guidava, ho chiuso gli occhi, mi sono lasciata guidare da Javier e la musica si impossessava dei miei passi...la musica mi possedeva con una corrente di sensualità mai sprigionata fino ad ora. Quasi meglio del sesso...

Lasciarsi andare senza cadere, ascoltare oltre le parole. Sospesa tra le sue braccia e la musica, mi sono sentita una piuma che discende seguendo le onde del vento.

venerdì 26 ottobre 2007

Ivan Segreto al The Place

Quando parla il cuore, la voce ha un suono diverso. Ha il ritmo della musica, la musica di Ivan Segreto è il sottofondo di questa notte. Un pianoforte pizzicato con allegria, parole cantate con speranza... le parole sono quelle giuste... si affilano come una coda armoniosa. Costruiscono il senso del discorso. Alla fine il discorso un senso ce l'ha davvero. Così la notte può entrare indisturbata nella stanza, e le ruote delle automobili si mischiano alle note. Viaggiatori sconosciuti verso mete che posso appena immaginare, ma la mente svolta verso altre direzioni. i fanali posteriori s'allontanano lasciano scie nella leggera foschia.
Quando suona Ivan le sue note parlano al cuore, qui ci sarà sempre qualcuno disposto ad ascoltarlo. Le sue canzoni parlano di tutto, e mai di niente. La musica scivola piano, fino al silenzio. Fuori, aumenta il volume della notte. Sembra come se qualcuno, tra i lampioni e le ombre, stia respirando. Lentamente, respira... perchè parla al cuore, e il cuore ci crede sul serio.
Non sono mai solamente parole. Ivan custodisce il cuore, lo accudisce e costruisce adoperando i mattoni dell'amore e il cemento della speranza, gli operai sono i sogni e chi vigila su tutto è la decisione.
Quando ascolto Ivan dal vivo sorrido. Quando mi parla al cuore, alla fine mi riempie di bello. Così, questa notte, io ci credo...e ho sorriso...

mercoledì 24 ottobre 2007

Mi viene da piangere...


Stavo salendo sul treno, la pioggia di stamattina mi ha accompagnato passo passo fino alla ferrovia, in mente un unico pensiero: "ma perchè non ho preso la macchina?"...i miei pensieri sempre mille e uno..Ad un tratto cerco di fare un passo per entrare nel treno, colmo di gente che urla, cerco di chiedere permesso e la voce non esce. A stento dopo un po’ sono riuscita a farfugliare qualcosa e mi senbrava di essere un pesce che boccheggia nell’acquario. La paura mi e’ presa…all’improvviso…la paura di soffocare la paura di morire come una cretina. E oplà, come se niente fosse mi ritrovo in terra con un mucchio di gente intorno che dice di fare largo, per far passare l'aria. Sono svenuta, come un allocca! Torno a casa, ma strada facendo mi sentivo molto meglio e decido comunque di andare in ufficio. Salgo in macchina, accendo, metto la radio, la cintura e parto. Non faccio mai il GRA perchè è una strada che mi spaventa, la gente l'ha preso per un circuito di formula 1... Passo per i Parioli, giro per lo zoo, piazzale clodio, via anastasio II, aurelia e poi raccordo dopo un paio di uscite arrivo in ufficio in sole 2 ore!! In ufficio e inizio a trafficare con il pc, il telefono ancora non funziona, e in men che non si dica arriva l'ora di pranzo. Torno e non mi ritrovo l'orologio... e le lacrime arrivano in gola. Forse mi è scivolato dal polso quando sono andata in bagno, o a mensa, o in macchina... ma non c'è da nessuna parte. Lo so che è solo uno status symbol (quello della foto), ma mi è stato regalato da mio fratello con il suo primo stipendio. E visto che ora è andato ad abitare dall'altra parte della città, e non viviamo più insieme, era come rimanere legati, almeno con il pensiero.
Ormai sono grande, e non posso piangere per questa "strana" giornata.
...ma a me viene da piangere.

martedì 23 ottobre 2007

Ladra di emozioni perdute

Oggi per me è un giorno colmo di emozioni. Ricordi lontani nel tempo...ma stretti nel cuore. Mon coeur, sto un pochino meglio. Certo non da sola. Da sola non ce la avrei mai fatta. Con l’aiuto di angeli sparsi qua e la. Con quello di Alessandra, anche se mi conosce da poco più di qualche anno e ci vediamo un paio di volte al mese... E, forse, con l’aiuto di me stessa.
Hai visto? Hai visto come sono brava, sono due giorni che non piango. E sono ben 4 giorni che riesco a tenere giù quello che mangio. Ormai ogni volta che si avvicina questo periodo entro in uno stato di preoccupazione, ansia e smarrimento...

Il dolore è diverso ora. Ora c’è pace.
Ho pianto la tua perdita 14 anni fa. Ora il dolore è più sano e ho la consolazione che non soffrirai mai più.

E te lo giuro, Mon coeur, non mi punirò più.

Mi farò bella oggi, e guardandomi allo specchio mi sentirò dire Olalà tu es tres belle aujourd'hui... Come facevi sempre. E sempre dopo quella frase mi venivi vicino e mi prendevi il mento tra le mani e mi davi un bacio sulla fronte. E io, oggi, lo sentirò quel bacio...

Povero nonno, con una nipote che bambolina non ha mai voluto essere ma è sempre stata un maschiaccio…

Ho rovistato tra le vostre foto, tue e della nonna, e qualcuna l’ho rubata come una ladra… Ladra di emozioni perdute.
Alcune le avevo già viste come quando voi passeggiavate tra i vicoli di Napoli vecchia! Ma mi spieghi che ci facevi tra l’orchestrina a Fabriano in piazza? E cosa ci facevi sul palco a ballare da solo?Eh?

Qualche volta piangerò ancora lo so, ma stasera brinderò a te, alla tua vita… alla tua esistenza. Perché oggi festeggerò il fatto che sei nato e tutto quello che mi hai donato.

Ti amo sempre. Ti amo per sempre. Ti amo da sempre.

venerdì 19 ottobre 2007

il volo di un Angelo



Sono passati poche settimane da quando Lina sospirava invano dietro gli occhi neri del suo Gianni. Eppure il gioco va avanti...sarà amore... Lina è convinta di amarlo, ogni volta che parla di lui il suo cuore sobbalza fino ad arrivare in gola. Non sente le sue parole, nemmeno i suoi strani ragionamenti anacronistici...lei rimane incantata dai suoi gesti, dalle piccole smorfie del suo volto che tanto le erano mancate e che ora aveva lì davanti a sé ma avvolte dalla consapevolezza che non sarebbero mai state sue perché incapace di comprenderle ad un tratto ciò che credeva le appartenesse per un ingiustificato diritto naturale le sembrava così distante, estraneo. Coscienza o paura? Coscienza di aver idealizzato un amore che non è tale o paura di soffrire. Da quando era tornata a sorridere con lui che senso ha credere che l'amore trovi la sua fonte nella sofferenza? Chi si ama deve sorridere e Gianni quando incontra Lina ha il volto di chi ha paura di sorridere perché il suo cuore non sa a chi deve appartenere, e fa fatica a mandare via quelle sue parole dai suoi pensieri. L'amore non è una scienza esatta, la passione non si dosa. Tutto è un rischio e loro sanno che rischiano di perdersi per sempre.

Ancora un po' e anche il fuoco più alto se non alimentato diventa una fiammella inconsistente....

Quando ci si innamora nei mille pensieri che ti girano in testa se ne aggiunge un altro…mille e uno. Ogni volta che passa un aereo in cielo e lascia la scia il pensiero vola lì e se cerchi di seguirla speri di incontrarlo, e rischi di tamponare l’automobile davanti. Non riesci ad addormentarti se non disegni il suo volto nella testa. Ci si sente leggeri come una farfallina che vola beata tra lo smog della città. E se anche c’è lo smog ti sembra di volare in un cielo rosa, ma un tratto quel cielo rosa che hai cominciato a respirare sembra sempre più lontano, più piccolo e ti sembra che scompiglia. Chiudi gli occhi e cerchi di ricordarti come si fa, e una lacrima ti scende e scivola sulla guancia, e quando ti passa tra le labbra il suo sapore diventa l’eco, un ricordo lontano che non puoi toccare. In quell'attimo sei volato sul traffico della città come in un gioco di un angelo . Ogni cosa ti sembrava possibile ma impossibile che fosse capitata a te, proprio in quel momento che il mondo ce l'aveva con te. Di notte ogni suono svanisce e io rimango ad ascoltare il battito del mio cuore impaurito. Quando non sei innamorato il tuo cuore, che un tempo era pieno e colmo di gioia, ora sembra un bicchiere di havana rovesciato su un bancone in uno dei peggiori bar di Caracas. Ma c’è una notte dove si può volare. Anche se cerchi di darti una risposta, anche se non sai cosa sia accaduto, certo che non ti fa male… in un angolo della tua testa te lo ricordi e ringraziando Dio, con gli occhi al cielo, ti rendi conto che non potrà più ritornare.

Sei stato un angelo sulla terra per una notte e non capita a tutti. Per un attimo hai sfiorato il paradiso…

lunedì 15 ottobre 2007

Lunedì!



la vita va presa con un sorriso...anche il lunedì.

domenica 14 ottobre 2007

...Domenica



Oggi è passata un'altra domenica...e io ho tenuto la finestra aperta, lasciando entrare il suono del pomeriggio di una domenica come tante, che come tante ha qualcosa che la rende speciale, diversa. A Roma il sole splende in una maniera particolare, illumina il cielo regalando tonalità di azzurro che non si possono vedere altrove, si rispecchia sulla mia finestra ed io rimango impalata con la faccia verso la luce. E l'aria oggi aveva un sapore diverso, frizzante. Anche l'odore aveva qualcosa di particolare, un sapore di qualcosa che finisce, una settimana, un racconto o anche una storia.

Oggi profuma di dolce attesa. Ecco perchè tengo la finestra aperta.

Ho sentito la gioia dei bambini che giocavano nel cortile, il rumore del vento che fruscia tra gli alberi oltra la ferrovia, la stessa che percorre il mio treno ogni mattina rubando la scena all'insistere volgare delle macchine su questa via trafficata di Roma.

Passi sull'asfalto.

Oggi, domenica è passata. Un pomeriggio come tanti, eppure con qualcosa di diverso.

C'è di diverso che oggi, dopo un bel po' di tempo, l'ho fatto entrare...

sabato 13 ottobre 2007

Eternal Sunshine of the Spotless Mind



Prendendo spunto dall’ultimo commento sul mio ultimo post e da uno dei miei film preferiti mi vengono in mente un po’ di pensieri confusi. E se ci cancellassimo da soli invece di aspettare che gli altri si dimentichino di noi cosa accadrebbe? Credo proprio un bel niente. Anche perché poi con il tempo ci si dimenticherebbe.

Perdersi è solo un passaggio tra il trovarsi e l'oblio.

Chi sei? Chiese . Perché non riesco a dimenticarti? Perché ogni cosa che mi parla di te mi brucia dentro e un leggero calore infervora il mio corpo per un istante? Un istante che mi fa sentire così stupido e inerme.

Mentre cerchi di guardare qualcuno che ti sta dimenticando tra di voi si frappone un muro colmo di assenze, altissimo ma anche molto sottile. Nessuno fa niente per romperlo, e man mano che passa il tempo la sua altezza si fa sempre più impressionante, e cresce anche il suo spessore. In primavera, dopo un inverno colmo di pioggia, dei petali rivestirono il muro con una coperta di fiori. L'estate seccò le foglie e lo ricoprì di salsedine. L'autunno lo colorò di giallo e di nuovo torna l'inverno di bianco. Ogni tanto si odono passi sia da una parte che dall’altra, ma il coraggio di oltrepassarlo quello non c’è. Ormai quel muro è diventato parte della nostra esistenza, c’è chi ci porta la fidanzata ad ascoltare il cinguettio degli uccellini, c’è chi piange un cuore lontano e c’è chi lo incolpa di ogni suo male. Ogni tanto una vocina ci circola nella testa…

Chi c'è dietro quel muro? Chiese. Perché non ricordi il nostro trovarsi? Perché dimentichi?Questo muro non è così spaventoso da potersi perdere.

L'oblio appoggiò la schiena contro il muro del perdersi e il trovarsi si scostò a sinistra affinché esso finalmente cadde . Quando l'attenzione dell'oblio si mitiga allora io , colui che trova, il trovarsi , combatte senz'armi e riparte scavalcando l'invecchiato e ormai debole muro che ci ha fatto perdere. Non ricordo, disse l'oblio, ma mi fido di questi petali secchi, di queste briciole di salsedine, di queste foglie e di quest'acqua che era neve. L'oblio pianse il suo muro e capì che c'era qualcuno più forte di entrambi innanzi a sé.

domenica 7 ottobre 2007

Empaticamente felice

Caro amico lontano,
stasera è una di quelle sere che vorrei ci fossi tu qui, ma non ci sei. In una tv satellitare trasmettono il concerto di Ludovico Einaudi a Villa Adriana.
Play...please




Sono passati pochi mesi, eppure mi sembra più di una vita che mi hai salutato da dietro quella "cornetta", ed io ho sorriso e ti ho detto “addio”...ma è stato più veloce il mio dito ad attaccare, come una monster 620 in accelerazione, coprendo lacrime e parole, forse è meglio così. Alcuni dei miei ricordi più felici sono legati a te, a te che guardavi nei miei ochi chiari aspettando che scoppiassi in un sorriso contaggioso ...mi mancano quei momenti. Ogni tanto mettevo il muso, per poi sbattere i miei occhioni nei tuoi e non resistevi, mi prendevi il mento tra le dita, ti avvicinavi e mi baciavi sulla fronte, come fanno i fratelli maggiori. La nostra amicizia era colma di baci e carezze, di abbracci sinceri...ed era la parte migliore. Non ti nego che alcune volte rimanevo impalata e sognante. Ci sono momenti in cui, passo dopo passo, ci capita di guardarci attorno e non vedere nessuno, sentire il fiato sempre più corto, i pensieri sempre più confusi e dopo il tramonto essere circondati da nebbia, buio e freddo.... ci capita di avere paura di non farcela, c'è qualcosa, qualcuno, che improvvisamente manca...

Ferma alla stazione...

La nostra di amicizia era strana, agli occhi di molti poteva sembrare un po' più di una semplice amicizia, una storia d'amore senza baci ...molti lo bisbigliavano, lo sussurravano, te lo mormoravano...ma non era così, e in me si tramutavano in terribili urla che rimbombavano nel silenzio.

Tempo ineluttabilmente passato...

L'ultima volta che hai pianto sulle mie ginocchia era poco prima che partissi, lei ti aveva lasciato per l'ennesima volta... appena chiuso il telefono, dopo una conversazione colma di pentimento e frasi fatte, hai percorso la strada che conduceva nel nostro posto, dove c'ero io inconsapevolmente ad aspertarti, e non ti ho chiesto niente. Siamo stati in silenzio a guardare il Tevere scorrere sotto di noi... hai atteso che asciugassi le tue lacrime, contemplando i tuoi occhi lucidi. Abbiamo cullati i tuoi ricordi e le tue parole per tutta la sera, calmandoti, coccolandoti, accarezzando i tuoi sentimenti con una piuma leggerissima e smussando gli spigoli vivi di una storia, quella con lei, che non è mai stata, fino a quel momento, come l’avresti voluta.

Esiste un solo momento meraviglioso nella vita, ed è quello che stai vivendo

Ho perso tutto come in una mano di poker.
È stata quell’ultima sera. Un cocktail di troppo, i miei occhi verdi forse erano rovinosamente troppo vicini, la tua camicia bianca profumava di promesse non mantenute e di sogni venduti a caro prezzo. Al ritorno dal mare, quella sera ho appoggiato la testa sulla tua spalla. Tu hai sorriso. Ho osservato con gli occhi socchiusi ed appannati il tuo profilo e mi hai accarezzato i capelli. Sensazioni, momenti sospesi nel tempo, noi due. Io e te... Me e te, insieme. Non noi. Me con tutto ciò che ho attorno e voglio avere ancora attorno, in armonia. Te con quello che sei, i tuoi modi di essere come sei, Non volevo fossimo un duo...ma due amici sinceri.

Sentimenti fraintesi e invidiati...



Poi nessuna parola né quella sera, né l’indomani a colazione, né tantomeno durante la tua passeggiata a pranzo. Non mi hai chiamata, nemmeno quando il buio ha invaso il mio mondo fantastico, non vedo perché avresti dovuto farlo, se non avevi niente da dirmi, se i tuoi confusi sentimenti si mescolavano a ossessionanti frasi sussurrate e gridate. Ho lasciato che le mie parole si intrecciassero alle tue bugie, alle sue scuse e paure. Per più di una volta ho aperto la rubrica e schiacciato il 9, fino a scorrere il tuo nome, anche se la mente immaginava la smorfia che avresti fatto nel leggere il mio nome sul tuo display. La stessa smorfia che ti ha sporcato il viso quando ti rivelai la mia verità, per quanto nuda e scomoda, solo la verità.

l'essenziale è invisibile agli occhi

Tu non c'eri, anche quando ho cercato rifugio, tu non c'eri. Ora da sola alla stazione, lontano da sguardi e parole, in silenzio, come se ormai fosse tardi per dirsi qualsiasi altra cosa ed in ogni lacrima che viene giù c’è scritto “avrebbe potuto essere diverso…”
Avrebbe. Ma non è così. La nostra è rimasta e rimarrà un’amicizia i cui contorni ora si sfumano con il cielo chiaro fino a sera...E poi Roma, così caotica, confusionaria, frettolosa, capricciosa e appiccicosa non ti sarebbe piaciuta, non ti è piaciuta. Non ti sarebbe piaciuta perché mi somiglia troppo. Non ti sarebbe piaciuta perchè sei innamorato del mare.

Ora si sta facendo tardi, in tutti i sensi... Quando queste righe si amalgameranno con la marea dei blog, forse, spero, che ti porrai tante domande... ma già da ora so di non poterti dare risposte. Pensando a te ti sento vicino alla felicità, quella tanto agognata, sospirata, sperata e sognata. E sono empaticamente felice per te. Sii felice come lo sono io, per i sorrisi, le parole, ed i giorni passati insieme e non. Le domande lasciamole alla prossima vita, ora che a questa non ho più niente da chiedere...Ora che questa mi chiede indietro più di quello che mi immaginavo. Ai piedi di Costantino ci sono ancora, ci sarò domani, forse dopodomani...forse sotto forma di un Angelo.

Quando vorrai, se vorrai, sai dove trovarmi...

Così Lontani

La notte. Ultimamente è diventata la mia migliore amica. Da sola, con la luce del monitor e la luce della luna che filtra tra le persiane. E' un po' di tempo che la trascuro, non le rivolgo lo sguardo. Eppure quest'estate passeggiavo ore sotto di lei con le onde del mare che accarezzavano i miei piedi, con i sandali tra le mani. Mi basta poco per illuminare un dolce ricordo, l'elemento naturale che apre la porta del tempo.



Quando sei innamorato guardi sempre le stelle, la luna...cerchi sempre il cielo. Durante il giorno, la notte, la luce tra gli alberi, i folletti ti accompagnano, ti senti in contatto con l'universo presente e non, lo sguardo si perde verso l'infinito dell'orizzonte. Il tuo pensiero scopre i confini del tempo. Proprio lui, mentre guardavo il mio orologio, abbandonato nella parete dietro la scrivania, nascosto tra le pile dei libri. E' un po' che non mi preparo per un appuntamento, ormai rinvio anche quelli di lavoro. E' come se il tempo si fosse fermato.
Ci vuole più luce.
Accendo la lampada rossa sulla cassettiera. La sua calda luce inonda la stanza e copre quella della luna, dissolve i ricordi, illumina ogni oggetto reale, le cose del mio presente...coperte da una polvere invisibile. Ci sono anche gli schizzi del mio ultimo progetto, sono settimane che ci lavoro, sono settimane che aspettano di vederlo in laboratorio. Dove andrà a finire? Ancora non lo so.

Una luce più forte...questo ci vuole.

venerdì 5 ottobre 2007

A Dream is a Wish Your Heart Makes

Sono cresciuta con le favole...e questa è la mia preferita. Non sono capace di smettere di sognare...

mercoledì 3 ottobre 2007

Bon bon

Ed eccomi, distesa sul letto con il volto riverso al balcone, mi copro con il piumone...dalla finestra la luce delle stelle mi ricopre e fa risplendere i miei capelli biondi. In questi momenti mi sento una piccola dea. I miei pensieri si rivolgono al passato, e tutto ciò che resta sui bordi dell'anima è il sapore di un amore lontano. Perchè l'amore resta, il tempo passa, tutto il resto evapora dalla vita, mentre lui resta insistente e irriducibile.

Sono soprattutto le piccole cose a mancarmi, il trillo del telefono...Perchè non aveva più chiamato? Non c'è niente di peggio che addormentarti con questi pensieri che galleggiano nella testa. E' strano ma ricordo ogni piccolo sms. Ogni giorno un verso nuovo e parole carezzevoli. Uno dopo l'altro, come piccoli bon bon di cioccolato...piccole praline che ti danno una carica incredibile durante la giornata.
Dopo, quando quei messaggi non ti arrivano più, l’astinenza è terribile.
E anche oggi è finita un'altra giornata, frenetica, alienante. Mi strucco e l'unica cosa che traspare nello specchio del bagno è il mio sguardo triste...
ma non c’è tempo per pensare, né per sognare...
Meno che mai per amare...

lunedì 1 ottobre 2007

La storia si ripete

La Luna. E' lei che ci sorprende, che ci illumina in queste notti, nelle notti speciali e non. La sua luce ci investe, ci prende per mano e ci accompagna, ci coccola... A volte ci si sente così anche mentre si guida, con le mani sul volante per rientrare a casa. Così si è sentita Lina l'altra sera, mentre percorreva lentamente il "lungolago", passando sotto il castello. Pensava se quella sera non avesse esagerato, con i suoi silenzi maliziosi, l'ascoltare la melodia della voce di Gianni, se avesse potuto l'avrebbe ascoltato per tutta la sera...anche senza proferire parola. Ogni tanto arricciava il naso mentre rispondeva alle sue domande...tutti questi ricordi, adorabili sensazioni , sono solo momenti di una serata perfetta, anche nel saluto con le mani nelle mani, un gesto spontaneo, inconsueto e imprevedibile. Si stava innamorando, ma non lo sapeva. Quando l’amore ti manca tu lo cerchi e lo vedi ovunque, hai le allucinazioni come un assetato in pieno deserto, ovunque potrebbe esserci l’oasi che cerchi.


Ma archiviare quella serata come si farebbe con un’allucinazione, no, proprio non si poteva proprio non si doveva. Ma Gianni non si è fatto più sentire, ferito da una frase detta male... Solo ora, ora che non c'è più, finestrino aperto, aria frizzante nei polmoni e un sospetto Amore nel cuore. Non si riesce a pensare ad altro.
Ora...
Ora che non c'è più.

domenica 30 settembre 2007

Su Scì

Domenica a casa di amiche. Ognuno porta qualcosa. Apro il frigo e sento l'eco! E mò?? Che preparo? Mi sono svegliata e avevo una voglia di sushi...ma niente pesce la domenica, e poi non avevo nessuna voglia di preparare il vero riso giapponese! E quindi ho reinventato la ricetta "classica". Riso bianco bollito, pollo alla griglia a striscette, spinaci per arrotolare e salvia per un tocco in più...

Tadà!!

giovedì 27 settembre 2007

Pioggia

Piove, è tutto il giorno che piove.
Piove mentre sfila il mio treno, le gocce sul finestrino ormai offuscano i tuoi occhi, che vedo per l'ultima volta. Mi hai accompagnato alla stazione, facendomi partire per un viaggio che non so dove mi porta, lontano perchè qui non c'è più posto per me. Il treno và, lontano dalla stazione dei ricordi, del tuo domani, dei miei impossibili ieri...ma la pioggia di carte e vento intreccia i fili della mia memoria...

"Non scendere mai, non guardare indietro" queste le ultime parole, e invece mi sono girata ma sulla banchina non c'era più nessuno.

I vetri si appannano e sul vetro c'è scritto addio. Un addio sporco di vapore e caffè...non rivederci più... Nelle delusioni di ogni mattina non ci sei, c'è solo freddo...si avvicina il freddo inverno.

Ci siamo detti addio, ed è come lasciare una presenza sempre vicina come l'oggetto sulla scrivania che fissi quando perdi la concentrazione del lavoro, quando te ne accorgi, ritorni al tuo lavoro, un po' come abbandonarsi. Sembra premeditato, a me sembra un errore che ricorderemo, ricorderò per sempre, forse.

Spiccare il volo in un cielo pieno di nuvole e piangere. Il sapore ferroso delle lacrime ricorda i binari, il treno è partito. Ho raccolto tutti i cocci, li ho fatti cadere nel cestino e tintinnavano, simili ad un pianto...improvviso.

Dirsi addio è terribile, liberatorio, incomprensibile.

Cristina...

martedì 25 settembre 2007

Il segreto del bosco

Come è strana la notte, oggi tornando dal lavoro, alla solita ora, guardavo fuori il finestrino del treno e osservavo come la notte avanza furtiva nei nostri giorni. La notte annulla ogni rumore, esplode nel silenzio. Ci ritroviamo con i nostri pensieri che ci girano nella nostra testa ripercorrendo il nostro cammino, il nostro tempo vissuto e non vissuto. Rifletti sulla vita che credi di amare, sulle vite che hai creduto di amare e che ora appartengono a un futuro che non conosceremo, a un futuro simile a ieri, a un futuro pieno di notti come queste. La notte sorride di queste danze alla luna, non vede i grovigli di rovi a cui ci aggrappiamo, non sente le grida d'aiuto levarsi dal bosco...in queste notti ti accorgi che ci sono posti nell'anima che tieni stretto, per non farli sfuggire...anche se a volte spariscono. Ci sono posti nello stomaco che ti fanno compagnia, a far compagnia alle mille solitudini del mondo, e non per forza tutte malvagie. Ma alcune si, alcune fanno male veramente, come un assolo sbagliato di una canzone che ti riporta al passato, il tempo e il Passato, che ritorna insistente in una notte che non é notte e in un giorno che non é giorno, in un posto dove non sei e non esisti... Forse la stanchezza mi porta a credere che sto sognando... Forse è tutto un'illusione... Pensavo... pensavo a troppe cose e quando pensi troppo, ti chiedi... ti chiedi se tutti si chiedono quello che ti chiedi tu, se tutti si sentono come ti senti tu, meno della metà di quel che dovresti essere...
Una foresta, una casa di legno, un soppalco colmo di sogni ed una scala stretta, con gli scalini un po' rotti, in un angolo bianco e soffice pieno di libri e parole che avrei voluto dire, parole che mi sono portata dietro e alcuni li ho lasciati in una valigia... Siamo riflessi notturni di stelle lontane, di lune calanti. Siamo schegge di vetri infranti, illuse da un raggio di sole. Ogni tanto mi siedo ai piedi dell'albero più alto del bosco, e vedo correre dispettosi ometti, tante volte avrei voluto dire che le piccole cose sono importanti, negli stessi sospiri del vento risiede il segreto del cosmo... accanto a me Eternità avrebbe ascoltato, annuito o sorriso, stupendomi dicendo qualcosa che non mi sarei aspettata... Avrei atteso che rivelasse dove ho nascosto il mio cuore, in un petto che batte troppo forte per averne uno, nel segreto del bosco, dove i rami si fanno maestosi...
Questo è il mio regno, dove oggi questi pensieri risiedono, con dolore ma anche con felicità, gaia emozione di una folle ai confini del bosco. Non conosco altre parole, non queste e non altre, non so cosa ansimo nel fitto del fogliame, virile o rottame, se questa sono io e non posso cambiare.
Ed allora sia, sia la natura... sia per un mese, un anno od un secolo... Sia
... sia per quel vibrante miracolo... vita.

domenica 23 settembre 2007

Pensamiento abstracto

Ci sono giorni in cui tanti pensieri affollano la mente, forse troppi... irrimediabilmente troppi.

Ma quando tutto sembra confuso, e fuori è buio...riesco comunque a distinguere quel tuo sorriso.


chissà come sarebbe andata a finire...se quel giorno...





...tu avessi conosciuto me.

mercoledì 19 settembre 2007

La città chiede come è che non ci sei

L'altra notte ho fatto un sogno. Era talmente reale che mi sono svegliata con una piccola lacrima che scendeva sulla guancia.




La città profuma di te, chiede di noi, chiede come è che non ci sei...




Camminavo per la strada ciottolata, su una salita, in cima un cancello, e dietro quel cancello speravo di incrociare lo sguardo di qualcuno. Speravo che si affacciasse chissà chi, dal balcone della cucina...Minuti, interminabili attimi, colmi di gioia e di speranza nel vedere il suo sguardo affacciarsi da quel balcone. Ma non è successo , ma io continuavo a sperarci lo stesso... Un unico pensiero mi girava nella testa "chissà" , pensavo , "magari adesso esce". E ad ogni movimento di quelle persiane , prestavo attenzione... Ma è solo il suo gatto Pooh...



Mi sono svegliata con una sensazione di speranze andate perdute, come certi ricordi sigillati nella mia mente, che a volte non riescono a venire fuori, e invece, quando meno te lo aspetti si fanno sentire, aprono con furore e sorpresa quei cassetti mentali ai quali pensavo di aver buttato la chiave, e ripercorrono quella strada, quel percorso sulla sabbia, quel percorso che racchiude una parte della mia storia, una parte dei miei ricordi...che porterò sempre con me...



perchè certi ricordi si conservano nel cuore ..

domenica 16 settembre 2007

La mia Principessa

Questa notte un raggio di sole ha riscaldato di gioia ed Emozione il mio cuore...

Lei è Elena, la mia prima nipotina... E' talmente bella che non ho parole...

E' la mia piccola stella che brilla accencando ogni sguardo per la sua bellezza. Ogni persona alza gli occhi al cielo per cercarla, ma lei è qui... I suoi occhi donano Amore, è un piccolo angelo...

è il mio piccolo Angelo...

venerdì 14 settembre 2007

Io la do

Vivere. Nel nostro percorso ci succedono cose, a volte piacevoli a volte meno. In questi giorni non sono molto presente sul mio blog...ma in realtà non sono nemmeno così presente nella vita reale. Mi alzo in un orario che in altri tempi non sapevo nemmeno dell'esistenza di forme di vita a quell'ora. Prendo mezzi di trasporto che mi portano in nuovi mondi ancora sconosciuti, che giorno dopo giorno cerco di conquistare con il mio miglior attacco: il sorriso. E' ovvio che i pensieri che covo nella mia parte oscura ci sono, ma in questo momento storico, per me, è sbagliato pensarci troppo. In passato finchè avevo un problema non vivevo bene nel mio mondo. Ma poi mi sono detta: perchè farsi mille "psico-film" per peggiorare il proprio stato d'animo? Meglio cercare, anche se un pò a fatica, di diventare padroni delle proprie emozioni. Il nostro cuore non ha bisogno di accellerate inconscie, perchè fargli venire l'ansia, perchè abituarci al nervosismo... Primo o poi a ogni problema si trova una risoluzione. Nella vita tutto è risolvibile, tutto. O quasi (ndr)... Inutile combattere contro i mulini a vento, l'importante è voler vivere più a lungo possibile, cercando di salvaguardare la nostra salute e, specialmente, il più serenamente. Se il nervosismo colpisce inaspettatamente cerchiamo una spalla amica dove possiamo sfogarci, però a volte sarebbe meglio prendere coscienza di noi stessi e aiutarci da soli ....sorridi alla vita... Ho incontrato persone sempre incavolate con il mondo intero, sempre nervose, sempre pessimiste, sempre irrascibili...e vi dico che in quei periodi le cose cominciavano ad andare storte anche a me. Sarà anche una mia fantasia, ma certe coincidenze fanno "riflettere". La serenità dev'essere nell'aria che respiriamo...la gioia chiama gioia. Proviamoci. "Basta poco che ce vò". Non costa niente ed è contagioso... Non bisogna mai scoraggiarsi...tutto passa. Anche se la vita, a volte, ci sembra bastarda...alla fine ci rende tutto ciò che abbiamo dato.
Diamo amore e gioia, soprattutto nei momenti peggiori, diamola a tutti, e di queste piccole ma grandi cose saremo sempre ricompensati.

lunedì 10 settembre 2007

Io la do...song




meme 2


Chi di meme ferisce...di meme perisce!! Colpita e affondata! Grazie jerry...

01. CHE ORA E'? Sono le 22.17...
02. NOME? Thirthy
03. COMPLEANNO? 2 maggio
04. SEGNO ZODIACALE? Toro...non lo avevate capito?
05. TATUAGGI? No...proprio non mi piacciono!!
06. PIERCING? Idem
07. SEI INNAMORATO/A? Noooo...e da TANTO TEMPO!!!
08. TI PIACI INTERIORMENTE? A volte..
09. HAI GIA' AMATO AL PUNTO DI PIANGERE PER QUALCUNO? Si, quando amo lo faccio sul "serio".
10. HAI MAI FATTO UN INCIDENTE CON LA MACCHINA? Si, ma non guidavo io...vale?
11. HAI MAI AVUTO UNA FRATTURA? Una???
12. PEPSI O COCA-COLA? Coca Cola...non lo diceva pure vasco?
13. WHISKY O VODKA? Vodka, anche se preferisco il mojito.
14. TI FIDI DEI TUOI AMICI? Purtroppo sì mi fido, anche di quelli che si professano amici...e poi non lo sono....
15. COLORE PREFERITO PER L'INTIMO? Rosa e nero
16. NUMERO PREFERITO: il 3
17. TIPO DI MUSICA PREFERITA: gli "sconosciuti"... :D
18. DOCCIA O BAGNO? Candele accese, incenso, tante bollicine e moltissima schiuma...il bagno!!
19. COSA ODI? Odio i "sanguisuga"
20. COME TI VEDI NEL FUTURO? Sul treno per andare a lavoro!
21. DA CHI HAI RICEVUTO QUESTO TEST? da Jerry, che ha appena ricevuto il passaporto per terrbithia.
22. QUALE DEI TUOI AMICI VIVE PIU' LONTANO? Stef...in texas...tanti baci...
23. COSA APPREZZI DI PIU' IN UN AMICO? Tutto...se amico VERO!!
24. CHI E' IL PIU' LENTO? Mio cugino...
25. COSA CAMBIERESTI NELLA TUA VITA? La casa!!
26. SEI FELICE? Si, almeno ci provo.
27. PROVERBIO PREFERITO? Chi sta seduto su due sedie cade per terra...
28. LIBRO PREFERITO? Castelli di rabbia - Alessandro Barrico
29. DI COSA HAI PAURA? Sono fobica di qls cosa.
30. LA PRIMA COSA A CUI PENSI QUANDO TI SVEGLI? Oddio...ho perso il tempo!
31. IL TUO FILM PREFERITO? ...per ora "un ponte per terrabithia".
32. SE POTESSI ESSERE QUALCUN ALTRO CHI SARESTI? nessuno...va bene così!
33. COSA C'E' APPESO AL MURO DELLA TUA CAMERA? uno specchio, delle mensole con una montagna di libri.
34. COSA C'E' SOTTO IL TUO LETTO? una montagna di scarpe e stivali...non entrano più nella scarpiera!!
35. DOVE TI PIACEREBBE ANDARE? Ovunque...
36. CHI NON RISPONDERA' DI SICURO? chi non vorrà farlo...
37. E CHI SEI SICURO RISPONDERA'? boh...chi vorrà
38. DI CHI VORRESTI LEGGERE LA RISPOSTA? Di chi si vuole mettere in gioco..
39. PROFUMO PREFERITO? Thierry mugler
40. SPORT PREFERITO? Beach Volley
41. TIMIDO O ESTROVERSO? Timidamente estroversa...
42. MARE O MONTAGNA? Mare, mare mare, ma che voglia di arrivare lì
43. HAI PAURA DELLA MORTE? sì...moltissimo
44. A CHE ORA VAI A LETTO DI SOLITO? quando ho sonno..
45. COSA VUOI DIRE ALLA GENTE CHE LEGGERA' QUESTO TEST? È Thirthy il nome mio folletto sono io in una foresta sto e molti amici ho...

Niente nomination...

martedì 4 settembre 2007

Soffio di vento

Il valore in cui credo di più è l'amicizia. Quella vera, che non può interrompersi e può durare per sempre. A volte, però, penso che camminiamo in un percorso solo nostro, un viaggio soli, e per quanto troviamo lungo il percorso amici o amori alla fine sono solo altre persone sole che affianchiamo. L'amicizia , così mi dicevano da piccola, è comunque un sentimento e come tale può essere messo in discussione...come con l'amore. A volte incrociamo nel nostro viaggio persone che stanno in bilico, o che ci si sentono e alla lunga non sanno come comportarsi. A volte invece incontriamo persone che hanno bisogno di camminare sulla tua strada perchè la vedono più luminosa, perchè ti vedono accendere le stelle per illuminare il cammino, perchè cercano il fuoco per accendere le candele. E tu non puoi fare altro che aiutarle, perchè è quello che ti dice il cuore, perchè in quel momento speri di aver trovato un'altra stella da accendere nel tuo cielo... Anche se alle volte, la stella che credevi di aver trovato ha solo fatto "rifornimento" di luce nella tua area di sosta. portiamo tutti un mondo interiore che non riusciremo mai a mostrare completamente, non saremo mai capiti sul serio e non capiremo mai pienamente gli altri anche se la vita e le proprie esperienze ti avvicinano. Altre volte penso l'esatto contrario, che i legami sono così forti da spezzare ogni muro o corazza, che ci sono amici per cui darei la vita e amori che resteranno sempre nel mio cuore a farmi compagnia.

Passo da un'estremo all'altro come la lancetta di un metronomo, a seconda dell'umore o della giornata, e oggi piove.

Mi rendo conto che ci sono momenti in cui siamo così presi dal tentativo di capire la vita, siamo così isterici alla ricerca di risposte per i nostri perchè che ci dimentichiamo di vivere la vita. Semplicemente viverla, ascoltare, liberarci da tutte le nostre sovrastrutture mentali che filtrano le nostre emozioni, liberarci dai tarli che le altre persone ci insinuano nella testa per rovinare qualcosa che nasceva senza complicazioni, solamente per quello che era...
...ogni soffio di vento che ci viene a guidare...

Le incomprensioni nascono, si creano, si creano soprattutto quando vogliamo a tutti i costi definire, descrivere, catalogare o cercare spiegazioni per qualcosa che non c'è, anche se tutti lo vedono, anche se tutti lo vorrebbero ma semplicemente è quello che è. Le incomprensioni si hanno quando pensiamo che per capire i segreti più belli di questa esistenza bisogna tenere gli occhi aperti e invece bisogna chiuderli, e aprire quelli del cuore. Ho deciso di seguire il flusso delle sensazioni, di voci, di immagini, di emozioni che mi tengono in contatto con le poche cose che per me contano veramente in questa vita. Ho deciso di credere in quella "contraddizione" e in quella "incoerenza" che fa imbizzarrire la mia mente razionale, tenendomi, però, in vita. Ho deciso che voglio vivisezionarla di meno questa vita, e viverla di più, con tutto ciò che essa comporta, comprese le sofferenze e la solitudine. E anche adesso che scrivo mi accorgo che non ho mai deciso un bel niente: è la mia natura che mi porta ad essere così. Ho dovuto solo accettarlo e smettere di violentarmi per questo.Vorrei solo che si smettesse di cercare risposte a tutti i costi, vorrei che si smettesse di inventare surrogati di risposta, per dimostrare che a essere razionali si vive meglio la vita. Non credo che tutto ciò "che è vero" lo è solo perché è dimostrabile. Non si può dimostrare l'amore, non si può dimostrare l'amicizia, non si possono dimostrare i legami dell'anima. Non è più emozionante sperimentare, vedere le emozioni crescere, mutare. Avete mai visto quanta caparbietà ed emozione hanno i bambini nell'imparare a camminare? La stessa di quando si prova ad accendere un'amicizia, la stessa di quando ci si innamora e si scopre che le leggi dell'anima non sono mai le stesse.
Io seguo i soffi di vento. E le risposte arrivano da sole.