I'm also just a girl, standing in front of a boy, asking him to love her.
venerdì 30 novembre 2007
giovedì 29 novembre 2007
Presuntuosa
Come sono presentuosa, ogni giorno appena metto il piede in terra mi dico che non bisogno di nessuno. Sono autonoma. E' quello che mi hanno sempre detto fin da piccola, e che con il crescere si consolida. E' un'autarchia che ti si installa nell'anima e non ti concede attimi di riposo e di speranza. Ma ha un sapore orribile. Sa di rabbia e di ingiustizia, e mi guida, preme in ogni mia direzione. E mi ripeto che sono Presuntuosa. Come un pugno nello stomaco, un'ossessione. Ingoglio ogni nodo che mi si aggrappa alla gola, cerco di girare con fatica queste pagine per iniziare finalmente il nuovo capitolo. Presuntuosa mi dico che la mia autonomia mi deve far sentire forte, una roccia dura. Ma dentro c'è una voce che mi grida che qualcosa lì giù si sta consumando, si sta annodando su stesso e non trova la via d'uscita. Ma fa bene. Ho smesso di oppormi, di resisterle. Ho smesso di tendere la mano, ho smesso di stringere mani più grosse delle mie, ho smesso di camminare passo passo con chi incrocia il mio cammino, ho smesso di star seduta ad aspettare.
martedì 27 novembre 2007
Autumn in Rome
Sono molti giorni che quando passo ti guardo, e come si fa a distogliere lo sguardo? Non potrebbe essere altrimenti...sei una meraviglia da lasciare senza fiato. Mi piacerebbe fermare l'auto e scendere per guardarti meglio, e magari cercare nell'erba tracce di te. Il tuo rosso mi stupisce, perche' e' un rosso di una intensita' sconvolgente, che quasi illumina...avvolge, si rimane incantati.
Ogni volta che passo, ti manifesti, come in una sorta di pudico imbarazzo al sopraggiungere dell'inverno. Scusatemi, mi vergogno un po', ma devo spogliarmi...E dietro di te, il tuo compagno. Solo pochi metri vi separono, ti guarda con una sorta di invidia malcelata, ma perennemente innamorato di te. I suoi rami tendono verso di te, quasi un abbraccio. Mani che si sfiorano con un soffio di vento. Tu, ingorda, ti sei presa tutto il sole, lui ha te davanti, tu sei la sua luce, ma si accontenta di quel poco sole che gli lasci, ed il suo colore non oltrepassa l'arancione intenso.
...Eppure ogni volta che vi vedo e' una prima volta.
venerdì 23 novembre 2007
Secret window
(clicca qui per l'originale, Zingaro lo sai che mi piace giocare con Photoshop)
venerdì 16 novembre 2007
Alone in my life
Ho paura di andare a letto. Sono giorni, settimane che mi rigiro nel letto. Ho un freddo che si è attaccato dentro, ha congelato tutto fino in fondo. Gli incubi sono come mazzi di fiori che perdono i petali davanti ai miei occhi. Sono tutte le cose che mi possono passare per la testa in versione orrida, sanguinaria, ridicola e surreale. Mi sveglio schifata e presa in giro e ne ho fatti proprio tanti senza ricordarmi niente. Più niente. Una nostalgia insopportabile per tutti quei momenti nei quali mi sono sentita amata e protetta. Cerco qualcuno che mi ami, qualcuno a cui volere bene per sempre, che ci sarà per sempre. Ho tanto affetto dentro di me. Cerco persone speciali che mi rendano felice e che io possa rendere felici. Mi sento sola nelle sale d'attesa degli ospedali.
Mi sento sola nelle cabine telefoniche quando aspetto qualcuno che risponda. Mi sento sola sulle panchine di notte. Mi sento sola mentre guido e torno in una casa che non sento più come casa. E sono sola, ora, davanti al monitor che illumina la stanza. Quando mi faccio coraggio e decido di farmi coraggio riapro il cuore, dici guarda, mi fa male qui e proprio in quel momento ZAC! freccia! Una freccia nera ti trafigge...anche se piccola fa male, questa parte di me è molto sensibile, ed è un male che entra piano piano, sembra una punizione lenta.
Ma ora rimane il vuoto. Ora c'è il vuoto. Quel vuoto che fa impazzire. Un abbraccio negato, un saluto evitato. Ho provato a compensarmi, ma non riesco più a bastarmi. Non trovo più il mio valore, non lo trovo. Ale mi ha scavato dentro, mi ha fatto piangere fino a dover smettere di parlare perche stavo soffocando. Mi ha fatto ricordare un dolore lontano, in realtà vado da lei proprio perchè voglio riuscire a superarlo, mi ha fatto ricordare un dolore, un senso di tradimento e di abbandono ma quando ero piccola non piansi così tanto dovevo dimostrare di essere "grande"...ormai sei grande. E ora che dovrei esserlo veramente? Piango, come una bambina in bianco e nero, piango. Non vorrei mai staccarmi dalle persone che credo mi abbiano amata, anche se non fisicamente. Anche se ora non mi amano più. Non è colpa loro, non è così e basta è la bambina che c'è in me che gli rimane attaccata. Non vedersi non serve a niente, aumenta la nostalgia, e la lontananza contribuisce ad idealizzare, a creare sogni, a regalarmi gli incubi. Poi un giorno, magari ci sarà il distacco, repentino, improvviso, il rifiuto totale. A volte invece ci sono persone che con il cuore in mano ti promettono che ti staranno vicino, eppoi PUFF si defilano, di soppiatto, in silenzio. Chiudono la porta, e ti lasciano lì in quella stanzetta buia sola. E mi chiedo se hanno fatto un corso di teatro e non lo sapevi e mi chiedo come sia possibile promettere e non mantenere. Come è possibile cambiare cosi velocemente idea o pensiero? Mi chiedo se sono mai stata davvero importante e se le persone importanti ti seppelliscono così velocemente, specialmente dopo una promessa che sembrava sincera. E se le cerchi hai la sensazione di dare noia, come se le cercassi per aggrapparti, mentre loro, gelose della loro vita, non ti vogliono tra i piedi, hanno paura che tu gliela turbi. Allora la soluzione è non cercarle più. Io non voglio dar fastidio a nessuno. Siamo frutto di quello che abbiamo vissuto. Ma a cosa serve? Ale mi ha chiesto scusa di avermi fatto tanto ricordare e piangere, mi ha promesso che servirà, servirà a farmi accettare gli abbandoni, i distacchi, causati e subiti. Saranno sempre dolorosi, ma non cosi tanto, non come ora, non fino al punto di farmi odiare me stessa e la vita.
Io lo spero.
Lo spero.
mercoledì 14 novembre 2007
martedì 13 novembre 2007
parmigiana di melanzane
Nel mio DNA ci sono sperimentazioni napoletane, per la precisione ischitane da qui un famoso vino "di famiglia", e quindi la preparazione è stata molto laboriosa ma vi assicuro che il risultato è estremamente godurioso.
Grazie a tutti.
domenica 11 novembre 2007
PS
Io, io credo nel miracolo.
mercoledì 7 novembre 2007
Sensazione
martedì 6 novembre 2007
Cartolina dal passato
domenica 4 novembre 2007
Bolla di Sapone
La vera felicità non è data dagli eventi, passati , futuri o presenti, è dentro di noi, semplicemente in attesa di essere scovata. E solo tu puoi sapere dove cercarla e quando tirarla fuori, magari solo per regalare un sorriso fugace nello sguardo di un triste clochard.
and now....play, please.
giovedì 1 novembre 2007
Rosa rossa
Domani è il giorno della commemorazione dei defunti. Bisognerebbe andare al cimitero a trovare chi non c'è più, che però rimane ancorato nei nostri cuori, respiro dopo respiro. Ma a me non mi è mai piaciuto andare al cimitero. Tutto quel silenzio, quel surreale scorcio dove tutto sembra fermarsi, quell'odore di incenso, particolare e forte, che ti entra dentro e semina tristezza. Non mi piace. La prima volta che andai, non ressi alla vista della tua foto lì su una lapide, e mi misi a correre. Più correvo e più il dolore e la sensazione di rifiuto e negazione salivano. Quell'istante ancora è perfettamente vivo nella mia testa, è acuto nelle mie orecchie. Il vento tra i capelli, le lacrime che scendevano in silenzio sul viso e che solcavano il cuore.
Oggi ho comprato una rosa, un bocciolo di rosa rossa. Oggi sono venuta per donartela.
E così ho fatto. Le scale interminabili, il silenzio. Ci sono cose in un silenzio che non mi aspettavo di trovare. Sono arrivata, lì proprio sotto di te, a Prima Porta, guardavo in terra in cerca di orme lontane, guardavo le mani sudate, e il bocciolo della rosa...mi sono fatta coraggio e sono salita fino a te, di nuovo ho incrociato il tuo sguardo, sempre felice, e in un secondo ho rivisto me, quel giorno, quelle scale, i miei occhi, la mia fronte con il tuo sapore ancora stampato, il mio naso ghiacciato tra le tue mani, i se, i ma, i perchè...Tutto in un solo istante. Uno tsunami di ricordi che hanno riscaldato il cuore. Sono rimasta lì immobile, da sola, avvolta dal tuo calore, dal calore del tuo ricordo. Sono rimasta così di fronte alla tua tomba, alla tomba di chi ha lasciato un vuoto enorme nella mia vita che non voglio colmare. Rimarrà così, pieno dei nostri ricordi, della tua vita e della tua linfa eterna. Sono tornata a casa con il nostro libro delle favole ancora tra le mani, che ora leggo da sola.
Ti voglio bene nonno.