domenica 2 settembre 2007

meme tuo



Oggi ho letto con piacere di essere stata nominata. La cara Suysan mi ha attaccato un "meme" a me oscura novità. La prima cosa che mi è venuta in mente è quando da piccola facevo un gioco con le mie amichette, quando correvi, correvi e correvi fino ad acchiappare qualcuno e gridavi "tocco tuo" e allora dovevi scappare a più non posso!!

Qual'è il post che avresti voluto scrivere?
A volte quando rileggo i miei post li trovo un po' malinconici, degni di una Principessa Triste.
E quindi mi piace molto leggere i post ironici e divertenti, forse perchè non so se riuscirei a scriverne uno così, e nel blog della mia cara amica Almost passo molto volentieri il mio tempo a leggerli.

E ora "meme tuo" a:

365 Albe....lo so anche il buon piggio ti ha nominato!! Ma corri piano!! :P
Jerry...chissà se hai trovato il sentiero per Terabithia
Angie e Apple...ragazze vi attacco un meme!
30senza....vediamo questi ometti che combinano!

...mi raccomando!!!

sabato 1 settembre 2007

Il baratto con il destino

Ieri accennavo al fatto che il destino ti chiede indietro sempre qualcosa. Se ti regala felicità in un campo te ne chiede sempre un po' in cambio da qualche altra parte. Se negli ultimi mesi sono stata impegnata alla ricerca del mio lavoro ideale, lavorando in posti che voi umani non potete immaginare, facendo cose che voi umani non potete nemmeno pensare, e ora che finalmente è arrivata la fatidica firma (ovviamente da stagista)...il destino ha chiesto in cambio qualcosa che in sordina stavo cercando di costruire...o per lo meno speravo che si evolvesse in qualcosa di più che qualche semplice "uscitina"...

In effetti la giornata di ieri la possiamo paragonare a uno spettacolo di fuochi d'artificio, e quando vedi e senti tre fuochi (o botti) sai che lo spettacolo è finito. E i tre fuochi li ho proprio visti...

Ovviamente la prima fase fatta che mi viene detta è: "in amore vince chi fugge", è quasi innegabile, non so se pensare se sia vero o no.
Le urla disperate alla luna dell'amante ormai abbandonato sono per caso una vittoria per chi è ormai lontano dalla scena del crimine?
Che vittoria sarebbe vincere una cena al Masa di Manhattan, quando invece si preferiscono le fraschette "de Ariccia"?
L'amore, come la Paranza che si balla nella latitanza, è una danza intorno a un buco nero dove le proprie individualità si mescolano, un centro dove appena ci si sfiora si deve immediatamente battere alla ritirata.

Non c'è fusione eterna, non si ricerca una culla amniotica.
La danza dell'amore fatta di fughe e di ritorni, legati con un elastico cercando di mantenere sempre la stessa distanza, non bisognerebbe mai ne inseguire ne lasciarsi fuggire. Bisognerebbe abbandonarsi al centro del buco nero, assaporare la perdità di sè per poi centrifugarsi in noia e dipendenza. A volte però in questa danza c'è sempre qualcuno che porta, qualcuna che comanda, l'altro diventa forse in modo automatico un po' come un burattino.

Le rare volte in cui entrambi sono in grado di abbandonarsi passivamente alla corrente dell'altro allora l'amore è una complicata e meravigliosa opera d'arte.

Per ora il mio "artista" ha un attacco di horror vacui, e quindi la mia tela è bianca...

A volte, certi silenzi valgono più di mille parole...si conservano mille domande senza risposte, che si sedimentano dentro la nostra testolina. Chissà se quando vorranno uscire troveranno il tempo e il luogo delle risposte....

venerdì 31 agosto 2007

E'State Felicidad




L'estate è ormai terminata, anche se il caldo ci sta attanagliando le giornate. Questa di estate è stata molto particolare. Prima di partire mi sono comprata un moleskine, tipo quello di hemingway, ma senza quadretti e senza righe. Senza schemi, come i miei pensieri. E come letto sull'ultimo libro divorato a Roma in poco più di due giorni (castelli di Rabbia di Alessandro Baricco) ho scritto a poco a poco, almeno una cosa al giorno, quello che imparavo. E la lezione che volevo studiare si chiama Felicità...

Sapete una cosa? Crescendo si impara!! Altroché, mia nonna aveva proprio ragione. E se dovessi darle un "penny" ogni volta che lo dico, beh ultimamente starei sul lastrico!

Impari che i veri amici sono quelli che hai nel cuore e che se anche non li vedi, sai che appena ti succede qualcosa loro ci sono...a prescindere, senza spiegazioni.

Impari che i sogni ti rinforzano le ali, che la felicità non è quella che speri in adolescenza, quando credi di essere invincibile, credi che tu e superman siete parenti stretti (gemelli diversi) e combatti il mondo contro tutti e tutto e speri anche di uscirne vittorioso.

Impari che la felicità non è quella che affannosamente cerchi di costruirti, magari alla conquista di quell'amore che per te è tutto...o magari non è niente. Non ci sono grattacieli da scalare, sfide da vincere e non bisogna mettersi sempre alla prova, magari solo per cercare la più grande emozione della tua vita (fino in quel momento) con tanto di fuochi d'artificio e solenne musica di sottofondo...

Forse starò per dire una banalità, forse l'acqua calda già esiste.

La felicità è nelle piccole cose...

...nella musica che fa la caffettiera che con l'aroma ti invade casa e ti sveglia, nelle note di una canzone che ti accende un ricordo, nei colori del tramonto che scaldano il cuore e a quelli dell'alba che ti abbracciano l'anima, nel musetto del tuo gatto. Impari che quando sei felice hai una ballerina che ti danza in punti di piedi nel cuore, impari che anche se guardi le stelle, da sola, provi un'immensa felicità che ti allarga il cuore, ti brillano gli occhi anche senza il sole.

Impari che l'A...micizia è fatta di sensazioni delicate, di piccole scintille, di ombra e di luce, di presenze lontane e sguardi vicini. Avete mai fatto caso che quando sei felice il tempo sembra infinito, 5 minuti diventano preziosi come lunghe ore passate...al telefono.

In questa di estate è bastato chiudere gli occhi per accendere i sensi, respirare, leggere un libro, leggere tra le righe del libro, scoprire che tra un tasto bianco e un tasto nero esistono milioni di note infinite, è bastato rivedere una foto per allontanare distanze, a volte infinite.

A volte basta veramente un pizzico di polvere di fata per essere felici, una voce al telefono, un messaggio inaspettato...che si fanno spazio nel cassetto e nel cuore come sogni piccoli e delicati.

Ho imparato che i regali più belli sono quelli che ti raccontano delle persone che ami.

Perfino nella malinconia c'è un po' di felicità.

E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'è nel cuore un piccolo grande sogno.

Ho imparato che ogni tanto non riesci a goderti i momenti di ingenua felicità, perchè la vita ti scorre tra la dita, perchè non riesci ad avere un momento felice che il destino ti chiede indietro qualcosa...e questo qualcosa lo lasci libero....come un gabbiano.

sabato 28 luglio 2007

Empatica

Il mio blog va in vacanza, e con lui anch'io. Parto, sto via solo un mesetto...Delfino curioso!! Però prima di partire volevo lasciarvi con due piccoli regali. Il primo è una canzone molto bella degli Oasis

e soffermarmi su una frase in particolare: "Her soul slides away, but don't look back in anger I hear you say Take me to the place where you go Where nobody knows if it's night or day " .... L'altra, che prende spunto da questa frase, è la parola Empatia. Questa parola è così strana, singolare. Molti non ne sanno nemmeno il significato. Trovarla nelle persone è davvero molto raro. Empatia è capire, comprendere. A volte ti senti un folle, perchè chi è dotato di empatia vede al di là del reale. Però non è solo sogno e nemmeno illusione. Quando la provi ti senti bene, ma alle volte le sfumature dell'empatia sono dannose, perchè vedi troppo e troppo bene e cose piccole che diventono grandi, e cose grandi diventono immense. Ti senti così strano quando, finalmente, riesci a capire gli stati d'animo di chi ti gira intorno. Poter vedere al di là del falso sorriso, anche questa è empatia? Capire quando smettere, quando il gioco diventa troppo doloroso per te e per gli altri. Capire quando chiedere di saltare è chiedere troppo...quindi in cima a una montagna che fai? ti Abbracci e salti giù, legati dalle nostre convinzioni ma capendo che ancora non si può chiedere di saltare nè di sentire com'è che era, chiedi solo di volare. Però l'empatia a volte fa male, vedi tutto di una persona e li esponi al mondo, quando magari la persona voleva semplicemente starsene nel suo piccolo, mostrarsi solo a pochi, o lasciare quel tesoro a chi ne faceva parte. E magari, orgoglioso di questo traguardo li sveli, ed un pò li svendi, ma svendi anche quella persona e quel tesoro. Perchè per te era una sorpresa, o forse una privazione. Sentirsi derubati di un qualcosa che era tuo. Come l'amore o anche l'amicizia dopotuttto. Non li puoi svendere. Semplicemente la si vive nel proprio piccolo. Ognuno riesce a scoprire dettagli che nessun'altro vede. L'empatia è una cosa incredibile. A volte però gli occhi della gente la trasforma in qualcosa che non è. La trasforma in qualcosa di cattivo. E quelle volte vorresti poter chiudere gli occhi di fronte al male, al dolore, e a tutto quello che non va in ognuno di noi, formulare la rima magica, battere i tacchi rossi, fai svolazzare la bacchetta magica per far sparire tutto e riaprire gli occhi. Però se Empatia è in te, purtroppo, vedrai tutte le ferite e tutti il dolore che hai inferto e che ti hanno inferto.

Non puoi farci niente.

Empatia non significa saper risolvere, ma saper guardare. Guardare il dolore o i sorrisi del mondo. Rispecchiarli dentro se e a volte anche fuggirne. Perchè non sempre si può guardare tutto il dolore del mondo con il distacco di una pietra. A volte bisogna poter fare cinque o sei rimbalzi in acqua e poi affogare. Per non sentire nulla, almeno per un pò.

...buone vacanze.

martedì 24 luglio 2007

Accadono cose

Sarà anche stupido, ma la gente si stringe con quello strano furore un po' panico e la vita ne esce stropicciata come un bigliettino stretto in un pugno, nascosto con una mossa nervosa di paura. Un po' per caso, un po' per fortuna, spariscono nelle pieghe di quella vita appallottolata mozziconi di tempo dolorosi, o vigliacchi, o mai capiti. Così. (Pag. 55)

A. Baricco - Castelli di Rabbia

Accadono cose che sono come domande.

Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.







Un po' per caso, un po' per fortuna. Tutto quello che queste parole mi fanno venire in mente non ci sta in un post. E in fondo non ho voglia di aprire quella scatola. Mi basta un profumo, una passeggiata nel bosco, un gioco con le fate. Ci sono domande che continuano a non avere risposte. E distanze che vanno oltre i chilometri. Un lieve soffio di vento accompagna il mio vagare, mi accarezza i capelli lunghi e lisci, i miei passi nudi si imprimono nel letto del bosco. Una leggera brina ricopre i miei passi, lasciando il mio andare ancora più Silenzio...dietro di me solo una lieve scia scintillante, tappezzata di cristalli. Mentre passeggiavo nel bosco ho intravisto fate e folletti che mi giravano attorno, mi sono seduta e ho ascoltato le loro storie, le loro avventure nelle terre lontane. Il loro parlare, i loro giochi mi hanno regalato un sorriso prima uno, poi due e la gioia in quell'istante si palesava negli occhi, assaporando profumo degli alberi e frutti del bosco ...era il benvenuto tra i boschi. Feste e saltimbanchi, elfi e fate, musica, danze e trastulli, lievi e felici che trasportano animi divertenti, animi lieti e incantati da luci e suoni magici. Io, sempre Silenzio.

domenica 22 luglio 2007

Il mio Angelo

Avete mai provato una strana sensazione, che non vi sapete spiegare. Ho avuto una strana sensazione in quel momento; e non so perchè ma il mio cuore mi diceva che non ti avrei più rivista...Ci sono persone che ti si legano indelebilmente alla vita, che per ragioni a noi inspiegabili sono lì anche se non le vedete da molto tempo, e forse vi accorgete troppo tardi che il tempo datovi è ormai finito. L'altra notte in un incidente stradale, è morta una mia amica. La piccola Sara, la chiamavo al mare da piccole. Non abitavamo vicine. Ma eravamo sempre presenti l'una per l'altra. Ora mi rimangono i ricordi, i tuoi sorrisi, i tuoi racconti. Il mio Angelo, che ora è immobile, e ora più che mai desidero rivedere, desidero sentire la nostra suoneria sul cellulare. Desidero quei momenti trascorsi insieme, quei momenti che ora non torneranno più. Non so cosa mi serve dirlo ora, e non so cosa mi serve dirlo qua. Forse sono stufa delle solite frasi, degli sguardi increduli e delle circostanze...Non lo so, so solo che ormai non sei più qui con me, con noi. Ricordi cose ci dissero quando la tua mamma volò in cielo? Ora lo spero io per Te. Ti immagino lì seduta su una nuvola con la tua mamma, che ci guardi con gli occhi pieni di amore, incantati, noi da qui con lo sguardo al cielo come se ti cercassimo, come se così tanta bellezza illuminasse il cielo...e con tanta dolcezza accompagni i nuovi angeli a Dio.





Ogni momento vissuto insieme è scolpito nel mio cuore, la prima volta che ci conoscemmo fu come un colpo di fulmine, al mare in spiaggia arrivammo insieme all'ombrellone, ognuno nel proprio passeggino, e fu subito amicizia. Tu di Milano e io di Roma, inseparabili ma distanti. Mi ricordo la prima volta a Milano, e la tua prima volta a Roma. La notte in cui ti chiamai in lacrime per la morte di mio nonno, e tu senza che ti dicessi niente venisti qui da me per dormire abbracciate, darei la mia anima per abbracciarti ancora. Mi ricordo ogni singola parola di quella notte, solo tu potevi dirmele e sapevi come dirmele, espressioni di Amore puro, mi ha aperto il cuore. Anche se la vita ci ha separato noi eravamo sempre pronte l'una per l'altra...Sei stata per me, e per tutti, la creatura più bella del Creato. Ora sei tra le nuvole con la tua mamma e il mio nonnino che giochi con gli altri Angeli, come facevamo da piccole. Tu te ne sei andata per colpa di uno sconosciuto ubriaco, sei volata via lasciandomi nel silenzio, lasciandomi con il nostro "Amore", l'unica cosa che mi rimane in questo stanco e triste mondo...

Piccola Sara rimarrai sempre nel mio Cuore...

venerdì 20 luglio 2007

Il giardino segreto

A volte ci sono momenti in cui vediamo persone attraversare il nostro cammino. A volte queste persone si fermano, oppure ti accompagnano lungo il percorso. Alcune rimangono ben impresse nella tua mente, alcune si cancellano...ma non tutto insieme. A piccoli pezzi. Magari cominciano dalle gambe, per proseguire con il bacino, il busto, magari hanno voglia proprio di sparire. Avete mai provato a cancellare una lavagna con un vecchio "cancellino"? Rimangono delle tracce, forse è proprio il viso che non si riesce a togliere...A volte però è così preciso il cancellino che cancella persino la voce...Chi ti sta accanto, seppur per poco, ti riesce ad entrare dentro, fa fatica a volare via. Accade quando sei sola, tardi, che una voce si metta a cantare nella tua stanza, o a ridere all'improvviso. Tu, salti sulla sedia, sconcertata ti giri e ti rigiri...Era lì, ne sei sicura. Ti guardi intorno alla ricerca della risposta, apri la finestra per vedere se c'è qualcuno...è soltato un attimo e la voce vola via, come una farfalla. Volata.... Anche se è passato poco, ancora non sei riuscito a cancellare nè il tuo viso, nè il tuo sorriso "all'improvviso", nè le orme sulla sabbia. Sulla tua lavagna ci sono dei baffi di gesso, il mio nome, ormai, è quasi nuvola. Busso alla tua porta, sento i passi arrivare alla porta...intravedo il tuo occhio sinistro dallo spioncino...ma non riesci più a vedermi.....esistono solo i ricordi, di tutto...e alla fine, nei ricordi, ci siamo sempre tutti, nel modo in cui vogliamo noi e quanto vogliamo noi....Costruttori di muri, siamo...Muri di parole non dette, dette male, dettate da Rabbia e Incomprensione, da illusioni...dalle trappole del tempo e dello spazio...strenui paladini a tutela delle nostre vite...Ti scrivo da lontano con il cuore lacerato e dolente, ti scrivo dall'intimo della mia anima con angoscia e tormento, ti scrivo confusa e stanca, ti scrivo perchè è più facile che parlare. Mi rendo conto che ormai è tardi, però il mio cuore mi dice che devo farlo. Tu non meriti di soffrire ancora, mi sono chiusa in me stessa e sono stata schiva, sono fuggita fluttuando in un mondo spensierato fatto di giochi, fatto di innocenza, fatto di purezza ( sono cresciuta sognando). E questo ho fatto. Mi sono costruita un mondo felice dove rifuggiarmi, un mondo che mi ha regalato l'illusione di essere serena e felice. Con il sole splendente...e questo volevo regalarti. Ma non ci sono riuscita. E sò che ormai è tardi. Non credo che riuscirai mai a perdonarmi per come mi sono comportata, ma vorrei che tu sapessi che per me sei stato un vero amico, ti ho voluto veramente bene e sempre te ne vorrò. Ma come tutte le cose belle che mi accadono, per un motivo o l'altro, sempre c'è la parola fine. Mi rendo conto di essere entrata nel tuo giardino segreto, il cancello era aperto e io sono entrata. Non curante dell'impatto che poteva avere. Quando sbaglio la prima cosa che faccio è ingoiare tutto, lo nascondo nel fondo dell'anima, fermo in un angolo, lo respingo ogni volta che cerca di uscire. Ma quel pensiero, quell'errore è sempre lì davanti a me cerca di uscire nella notte, quando sono sola con me stessa, grida e mi paralizza, e taccio nel silenzio. Il Silenzio. Ora, anche se so che non è il luogo per farlo, pubblicamente, perchè così è iniziato, ti chiedo scusa per averti ferito, per le lacrime versate, per tutte le cose che non ti ho detto. So di non essermi comportata bene con te, non sono stata quello che avrei dovuto, gli errori si commettono e ora li ammetto, e ne pago le conseguenze. Mi dispiace tanto, so di averti perso per sempre. Mi dispiace davvero tanto, sei nel mio cuore e ci rimarrai anche se solo come un ricordo, anche solo come voce di farfalla...