Lo so che mi faccio del male ogni volta che penso a quello che è stato, a quello che non sarà mai, ma credo che tornare lì non è masochismo. E' amore. Ma forse mi sono innamorata di un sogno, di una persona che non sei tu. Ho idealizzato il nostro amore, ho amato quella figura che è riuscita ad entrare nel mio mondo, senza pensare. Come un bambino che ha la capacità di sorprendersi e di vivere un gioco banale come se fosse il migliore che esista. Ma in realtà, credo di averlo creato e vissuto soltanto io. Dovrei chiedermi scusa, e in notti come queste è l'unica cosa che mi viene in mente.
La cosa che non mi spiego è che, anche se abbiamo girato pagina, mi stupisco di tutte quelle cose che non so di te e che mi deludono. Mi stupisce che cerchi ancora di me, mi stupisce il nostro stare male quando siamo lontani...mi stupisce, ma non so se veramente sei tu quella persona che ho amato tanto. Non sei più tu. Non ti conosco più, e ho paura di conoscere questo tuo nuovo (o almeno per me lo è) io. Vorrei uscire di scena lasciando dietro le mie spalle tutti i rimpianti e tutti i problemi che hanno caratterizzato la nostra storia, ormai passata da poco più di un anno.
I mei sogni rimangono, il sogno di colui che potrà, se vorrà, farmi sentire meno sola...O forse rimarrà un sogno che tornerà a trovarmi e a tormentare le mie notti. Il sogno di purezza, il sogno di stare sdraiata accanto a te ad ascoltare il tuo respiro regolare che si allineava al mio battito sognante. Attimi, solo attimi passati ad abbracciare una chimera prima del trillo della sveglia.
E' al trillo che ho realizzato la differenza. Un proiettile di fuoco che ha cercato, invano, di prenetrare un cuore ghiacciato, sparato da un'anima troppo infuocata...
Vorrei trovare una risposta, ma nulla.
E’ così vero. Mi faccio sempre male. Solo per amare un sogno. Amare l'amore stesso, forse per uno stupido bisogno impellente. Un bisogno di non sentirsi soli. Ho cercato di ricucire le ferite delle pale dei mulini a vento contro le quali vado a sbattere...ma sono ancora lì, e fanno male.
Non rinnego ciò che è stato, perché sono io ad averlo creato. Non rinnego i sentimenti, così diversi e discordanti ma uniti da una curiosa incomprensibilità e dalla magia. Sentimenti che mi hanno fatto ridere senza muovere il viso, piangere senza gridare quando, invece, avrei voluto urlare. Non voglio rifiutare i miei sogni, non ne voglio essere invidiosa...vorrei realizzarli senza travalicarli, senza cercare dietro frasi di canzoni, libri letti a metà, aquiloni...ciò che non sarà.