mercoledì 17 febbraio 2010



Come la pioggia inattesa, silenziosa e celata ma vera, inevitabile se pur incomprensibile e sbagliata. Forte come l'impeto dell'onda quando il mare infuria spaventoso, affascinante e così con grande incuria chinata con il capo verso le onde invisibili del fato.

Non chiedermi perchè ma ti ho amato.

Fiumi di parole gettate su questi gelidi tasti che si infuocano all'ardore del mio scritto che davanti a te perde il consueto pudore. Nessuna vergogna ne inibizione nel sognarti nel mio letto con grande passione. E piansero gli angeli in cielo nel capire che se il senno cede il posto all'amore ma volte si può anche peccare. Peccare per il più nobile dei sentimenti che sin da Paolo e Francesca era causa di tormenti. Gelosa del bicchiere che ti sfiora la bocca... Vorrei essere solo io l'unica cosa che ti tocca. vissi la mia morte come un anima dannata in quel giorno di gennaio dagli eventi soggiogata come la più grande dei soprani recitai la mia tragedia con il cuore stretto tra le mani. Calato il sipario feci l'inchino su quel mesto scenario, ma non fu il mio sposo fin poco prima amato che cercai nella notte del mio più grande sbaglio. Ingoiai il presente ma vomitai passato. E poi parole, promesse, risi, pianti, pensieri. Per te che mi hai portato verso nuovi sentieri. E poi ancora volere superare le paure e le distanze E portarmi da te ed iniziare tra le lenzuola le nostre danze per imparare la sottile arte degli amanti. Gustare fedelmente il nettare di quell'amore come tanti.. Ma unico come nessuno. Nel buio dell'incerto tu sei qualcuno. Sinuosa e calda vorrei scivolare tra le tue braccia, desiderosa d'esser preda della tua caccia. Le mani, i respiri, le labbra, gli sguardi, il tocco, l'ansimo, il gusto, fino ad arrivare a toccare quei traguardi dove il cuore scoppia e le carni infuocano i gesti peccaminosi di due corpi che si amano mentre si uniscono in uno solo fino al giorno di quel saluto incerto dove restare o andare mi dava lo stesso tormento.

Ti adoro mio mancato sposo il mio cuore per te non avrà riposo.

Questa rima baciata è dedicata a te che nei miei sogni, del mio castello, sei il re. Sei la mia vita, l'unico che voglia al mio fianco, nel mio letto, nel mio cuore...vieni a vivere con me e saremo felici per sempre.

domenica 7 febbraio 2010

Help me

AAA cercasi aiuto per dimenticare.

E sì, proprio è più forte di me.
Non so più che fare, ho eliminato i numeri telefonici sul cellulare, l'ho cancellato da Facebook, ho cancellato tutte le sue mail dalla rubrica.... Ma la tentazione è tanta. Ogni volta che sono davanti alla tastiera non mi do pace...eppure gli ho detto io che è finita. Sono passati solo 15 giorni e lui, contrariamente di me, si è già rifatto una vita con un'altra....Eppure fino a nemmeno 10 giorni fa urlava l'amore per me... Se penso alla rabbia che mi ha scatenato il gesto che mi ha fatto!

Una banale litigata è finita con uno strattonamento e 2 lividi sul mio braccio...

Eppure c'erano tante cose che remavano contro alla nostra storia. Non ero così sicura di lui, non volevo un ragazzo più giovane, e odiavo la sua gelosia morbosa come il suo modo violento e coatto di arrabbiarsi e urlare. Però mi mancano tutte quelle cose che forse ho dato per scontato. Le serate sul divano a vedere la tv, i giochi con la wi, gli sms stupidi...

In questi casi vorrei che "le mie amiche" mi stessero accanto...ma proprio in questi momenti mi accorgo che non c'è nessuno. Sono sola in una casa che ancora non sento mia, con una gatta che non vede l'ora di fuggire. Nemmeno lei vuole stare con me. Il mio cellulare squilla solo nell'orario di lavoro e per lavoro.

Ma come si fa a ricominciare?

Mi sono anche dimenticata come si respira, in modo consapevole. Vorrei riuscire a controllare la mia mente e riuscire a trasferire una sensazione di calma immediata... ma non lo so fare.

Non mi appartiene più, e quello che ha fatto dovrebbe riuscire ad allontanare i ricordi sia belli che brutti... ma non è così.

Questo atteggiamento mi sta distruggendo e io non ce la faccio a ricominciare un'altra volta da sola.. di nuovo a camminare senza nessuno accanto.

Forse è proprio per questo che mi sento così male? Lo so che non era quello "giusto", ma chi è che stabilisce chi non lo è o chi lo è?

...non ci riesco da sola a ricominciare...

mercoledì 3 febbraio 2010

C'è solo la nebbia

Eccomi sono tornata. Nuova vita, nuovo post.
Certo questo è proprio un inizio entusiasta... ma non è proprio così.

In breve, finalmente (direbbero in molti) ho abbandonato il tetto familiare e da bambocciona sono passata a precaria con spese!

Ma vi posso dire una cosa? E' proprio triste...e in me si sta svelando un sentimento che non mi aspettavo: la PAURA!

La paura di lasciare le proprie “certezze” è una cosa che mi spaventa e che richiede grandi riflessioni (a meno che esistano persone che vivono solo d’impulso: ma a questo punto mi chiedo a che serva tutto il rimanente chilogrammo di materia grigia…)

Nei miei post, da quando ho aperto questo blog, si legge la mia difficoltà, in realtà sono le mie “urla”, per tentare di convincere “qualcuno ad amarmi” come intendevo io.

In reltà avevo solo tanta paura nascosta (non solo quella ovviamente). C’era paura e lo ammetto perché è umano averla.

Però, giorni fa, un "basta" mi è capitato così all'improvviso, decisi di iniziare una nuova strada.

E non sto scappando da quella vecchia. Però magari prima di riprenderla ho da imparare taaaanto altro. Perché ci sono cose che mancavano in me.

E così, ho perso una persona dalle grandi potenzialità perché volevo smettere di aver paura.

Volevo dimostrarmi che ogni paura può esser vinta se affrontata con impegno...o per lo meno qualcuno mi diceva così. E così anche questa doveva scomparire.

Io dovevo vincere...era il mio mantra!

Ma ora, ho perso il mio mantra... E per ora mi ritrovo a camminare, cercando di scovare volti amici e occhi pieni di speranza in questi sguardi incrociati...

Anche se per ora non ho incontrato nessuno, e in lontananza c'è solo la nebbia..