martedì 26 agosto 2008

Improvvisa - Mente

Come il primo tuono del temporale estivo, una granata, una porta sbattuta all'improvviso in una grande casa immersa nel silenzio...succede che, mentre osservi la tua vita che scorre quasi incontrollabile a tratti, e le persone vogliono... succede che ci sono spiragli di sole improvvisi... e tu ti senti che sei stanca, inaridita e disillusa. Distaccata di fronte all'esasperata esternazione e ti chiudi, ti copri, ti difendi, ti schernisci. Cinica, ironica e scettica...ma ti rendi conto che spesso accade che le strade si incrociano in momenti sbagliati. Ciò che desideravi ieri accade oggi, ciò che non puoi avere oggi lo desideri, ciò che si desidera in due non si può avere. Quando meno te l'aspetti. E poi Agosto sta per finire. Un mese per riposare e non pensare a nulla. Per riprendersi dallo stress continuo ed incalzante della routine. La caparbietà cieca e non riflessiva. L'intestardirsi sull'irrilevante. Il tempo a volte acuisce l'insofferenza. Estremizza il sopportabile, trasformandolo...improvviso. E’ davvero da quando sono nata che improvviso, un po’ per mia naturale propensione, un po’ per esigenza, perché dai, diciamocelo, la vita ogni tanto è davvero brava (o spietata, a seconda dei punti di vista) a regalarti l’imprevisto, che tu magari sei lì che ti organizzi, pianifichi, progetti, e poi puff (boccetta ninja e fumo), arriva un soffio di vento e ti manda all’aria il tuo bel castello di carte, e poi chissà da dove, da un momento all’altro ti scompiglia i capelli e la quotidianità. E nessuno può mai davvero essere pronto per alcune di quelle cose che la vita, ogni tanto, si diverte a presentarti, che sia perdita, che sia amore, che sia gioia, che sia dolore. Nessuno, nemmeno quelli che fanno i duri, nemmeno gli specialisti, gli studiosi, i filosofi, nemmeno i pignoli, i metodici, i precisi, nemmeno quelli che sul loro taccuino ci segnano quante calorie ingeriscono al giorno e persino le volte che fanno all’amore. Nessuno. Men che mai Io. Perché sì, sarò anche un essere dannatamente cerebrale (e lo sono, mannaggia a me se lo sono...), però poi non sono così brava a rispettare i programmi, gli schemi, i sentieri tracciati, che non riesco a non stare dietro ai miei impulsi, alle mie emozioni, a quello che mi sento solleticare sulla pelle e sotto la pelle. Istinto & pensiero, cuore & cervello, vivo queste dualità che spesso sfociano in conflitto, ma poi, alla fine, ad avere la meglio è quello che chiamo il mio fatalismo in senso positivo, il mio essere convinta che in fondo accade quello che deve accadere, l’importante è esserci, esserne consapevole, e vivere il momento al meglio. Improvviso, anche di fronte all’amore, magari passo istanti eterni a farmi film in testa, ma poi al momento giusto non ricordo nessun consiglio rosa che leggi sui giornalini sotto gli ombrelloni, non riesco a sfruttare le collaudate tecniche di seduzione, a mettere in pratica i ‘saggi’ consigli delle amiche. Improvviso tenendo il tempo del mio cuore. Che a volte batte forte, altre tace... Improvviso, ecco quello che faccio da più o meno trentatre anni. E mi piace che sia così. Perché alla fine, ad improvvisare, sento di essere pronta ad affrontare qualsiasi cosa la vita decida di mettermi davanti, sento di poter essere in grado di accogliere al meglio qualsiasi cosa mi possa accadere da un giorno all’altro, proprio così, all’improvviso.

venerdì 8 agosto 2008

over and over, again

Track 3 - over and over

La vita è fatta di tante piccole lotte quotidiane, di doveri a cui bisogna sottostare e che lasciano l'impressione di lasciarsi sfuggire il tempo.

Il mio è uno spirito vagabondo.

A stare ferma mi sale l'inquietudine e per ogni posto che visito la mia mente viaggia fin quelli che invece non vedrò mai. Stamattina mi sono svegliata con il vento che bussava sulla finestra...quel vento percorreva strade invisibili fino giù nel parco dell'aniene. Sono rimasta lì per un pò fino a prenderne l'essenza, fino a sentirmelo straripare nel cuore. Non mi sento una persona spenta, tutt'altro, eppure i miei sforzi in questa vita mi sembrano simili a quelli di quel pazzo, che mi raccontava sempre mia nonna, che cercò di prosciugare il fiume bevendo...è come se ci fosse sempre qualcuno con molta più sete di me. E mi sento di sprecare le mie possibilità, mi vedo persa su sentieri sconosciuti e in ansia per quelli che non intrapresi. In teoria vivere dovrebbe essere semplice come respirare, però quando respiriamo, non pensiamo all'atto di inspirare e espirare aria e quindi, forse, ma dico solo forse, occorrerebbe pensare di meno e vivere di più.
E' con indescrivibile dolcezza che si dovrebber accogliere quei momenti in cui ci si dedica a se stessi, si dismettono gli abiti da lavoro, si appoggiano sul comodino i pensieri importanti, le preoccupazioni e si rivolge la mente a tutte quelle cose che sono il vero motivo per cui viviamo. Perchè è così, che sopportiamo pene e dissapori, situazioni spinose e colleghi pesanti non è perchè dobbiamo, ma semplicemente perchè sappiamo che c'è qualcosaltro: ma esiste un premio che ci aspetta? Studi e lavoro mi hanno da sempre relegata in uffici e cantieri, sale riunioni e calcinacci, ma se posso, quando posso, evado. E poco importa se i miei viaggi sono di breve durata o le mie mete vicine. Poco importa se in questo periodo della mia vita viaggio da sola. Viaggiando si appaga il mio desiderio di vedere, parlare, conoscere e trovo nuovi luoghi da ricordare e immaginare nei momenti in cui sarò dietro quella scrivania così tanto agognata e così poco sfruttata. E poi ci sono i libri. Di certi periodi della mia esistenza posso dire solo che i libri mi hanno salvata, non saprei dire da chi o da cosa, ma sono certa che l'abbiano fatto. Per quanto ne so, c'è chi mi considera poco espansiva, ho assoluto bisogno degli altri. Non quegli "altri" indistinti e massificati che costituiscono lo sfondo su cui passano immancabilmente lunghe giornate, mesi e anni. Gli "altri" che cerco, che mi mancano, con cui sento il bisogno di condividere un pensiero, che amo incontrare, quelli che abbraccio, quelli di cui cerco il contatto fisico, quelli con cui è sufficente anche solo restare insieme in silenzio per darmi pace, per darmi felicità, sono poche persone con cui sento di aver diviso un po' di anima. Sono le persone che hanno reso il mio mondo più luminoso. Sono anche le persone che oggi, per un motivo o per l'altro, non ci sono più fisicamente...ma regolarmente camminano nel mio cuore...ricordi, sono solo ricordi che se mi appoggio un attimo le emozioni mi si accavallano. E nel ricordo le emozioni non sono più quelle che provai allora, nel ricordo perfino le emozioni acquistano una nuova luce e una dimensione fantastica...Negli ultimi mesi mi sono sentita dire più volte, come rimprovero forse, che sono una persona fredda, e io ho negato con decisione, perchè io lo sento il sangue che ribolle appena sotto la mia pelle, però mi chiedo se non abbiano ragione.

Ciò che si sente dentro dovrebbe essere evidente anche fuori...o no?


lunedì 4 agosto 2008

Stragisti



Grazie a tutti...
Ieri si sono concluse le riprese del cortometraggio "stRagisti".
Noooo non ho fatto l'attrice... ero una semplice scemografa! Per fortuna che il mio reparto era diretto da una vera scenografa.



Tutto ciò è nato dalla mente diabolica della mia amica Almost, in arte Silvia, che sul set (nonostante tutto), si è comportata davvero alla grande.



Qui la vediamo coccolare le mie colleghe/comparse... che sono state strepitose.

Un grazie alla produzione, all'aiuto regista, al fonico folle,alla costumista e alla grandissima segretaria di edizione... sotto riportati!






...il ciackista ufficiale...


E, soprattutto, grazie al Cello... prontamente clickante, ed eccezionale sul set.


Per altre foto vi rimando al link Set - StRagisti.

...Vi ricordo che l'uffico casting comparse, egregiamente da me curato, è aperto per i prossimi 5 corti che gireremo il prima possibile!