lunedì 26 maggio 2008


C'è una vitalità, una forza vitale, una velocità, che si traduce in azione attraverso di te, e poichè esiste un solo te stesso, per tutti i tempi, questa espressione sarà unica. Se la blocchi non esisterà mai più, attraverso nient'altro, e sarà perduta. Il mondo non l'avrà. Non è compito tuo decidere quanto sia buona, o che valore abbia, ne paragonarla con altre espressioni. Il tuo compito è mantenerla tua, in modo chiaro e diretto, tenere aperti i canali. Non devi nemmeno credere in te stesso o nel tuo lavoro. Devi mantenerti direttamente aperto e consapevole rispetto alle urgenze che ti motivano. Lascia aperto il canale. Nessun artista è soddisfatto. Non c'è mai davvero una soddisfazione. In nessun momento. C'è solo una strana, divina insoddisfazione; una benedetta irrequietezza che ci manda avanti e ci rende più vivi degli altri.

mercoledì 21 maggio 2008

Un senso

In questi giorni dalla finestra del mio ufficio non si vedono altro che gocce di pioggia che inciampano tra le nuvole e sbattono sul mio vetro creando quel ticchetio che si fa spazio tra la musica del mio ipod. Ed è lo stesso ticchettio che ho lasciato a casa mia questa mattina, e che ritrovo ora mentre sorseggio la mia camomilla rannicchiata tra le coperte che hanno ancora nel tessuto l’odore dei sogni di qualche notte fa. Profumi che non fanno che deliziare la mia abitudine di chiudere gli occhi e inebriarmi con l’olfatto. È una cosa che involontariamente faccio sempre, un vizio gratuito! Annuso i luoghi, le persone che mi sono vicino, e anche di quelle sconosciute che mi passano accanto abbastanza vicino, chiudo gli occhi e ne percepisco la presenza in modo diverso dal visivo. In effetti perché usare un solo senso quando ne abbiamo cinque!?

Ma l’immaginazione questa notte è meglio non farla allontanare troppo.

domenica 18 maggio 2008

Otello e la mela


Ci sono giorni che mi sveglio con un gran senso di colpa, a tratti si trasforma in ansia, ma quella cattiva che sale da dentri, che ti fa pensare che tutto quello che ho, che mi sono sudata con il sangue e con le lacrime non me lo merito. Ho la sensazione che prima o poi mi si presenti il conto! Continuo a ripetermi che se non mi distrugge mi rende più forte, e invece ho la consistenza della panna montata, ma senza fragola! In questo periodo la mia vita è un su e un giù, qualche ben pensante direbbe "un giro gratis sulle montagne russe quando tutto va bene", ma è un giro nella casa degli orrori visto che tutto va male. A volte vorrei che ci fosse qualcuno dalla regia che tirasse i fili della mia vita, la sola cosa che cerco di fare è di non perdere del tutto la testa, per non dare dolore a chi mi sta accanto, è cercare di distrarmi, di tenere la mente lontana dal corpo. Il mio corpo, quel prezioso alleato del quale non ci accorgiamo finchè non arriva il girono in cui ci tradisce. Il corpo che ci insegna una delle lezioni piu importanti della vita, che ci costringe a confrontarci col nostro senso di onnipotenza, con la nostra superficialità, con le nostre manie di controllo, con le paure piu profonde, con le ansie, con le cose realmente importanti. Credo di non aver mai apprezzato cosi tanto ogni minimo dettaglio, ogni singola cosa... persino la casa sporca e disordinata è bella, persino fare una coda di un'ora in auto è bello. A volte credo che ci siano persone che vengono messe alla prova più e più volte, non so per quale motivo, mi rifiuto di pensare che sia un caso, mi rifiuto di credere che non ci sia una lezione dietro, qualcosa da imparare. La vita richiede sforzi sovrumani, ci chiede l'impossibile, ci chiede di accettare, superare e andare oltre ogni singolo istante, ad ogni alito di vento e quando abbiamo dimostrato che siamo riusciti, che siamo sopravvissuti, ci mette di fronte a una nuova prova.
E' cosi la vita ci mette di continuo di fronte alle nostre paure e quando crediamo di averle superate eccole li, dietro l'angolo pronte a spaventarci di nuovo, a prendersi gioco di noi. E nessuno può svolgere il compito al posto nostro, nessuno si può caricare dei nostri fantasmi e delle nostre paure ataviche. Ogni giorno lotto con le mie ansie, con i miei timori, con i miei mille sensi di colpa, con tutte le cose che avrei voluto essere e con quelle che avrei voluto avere ma che ora non ho, e forse non avrò mai. Ogni santo giorno ho la consapevolezza che certe cose non passano ma ci si può abituare, si può imparare a conviverci in attesa di tempi migliori.
almeno credo o
almeno spero....

venerdì 9 maggio 2008

Drammaturgia



Metti un gruppo di colleghe allo sbaraglio. Metti che all'alpheus (ndr) c'è concerto delle Vibrazioni .....
Premetto che conoscevo solo un paio di canzoni, ovviamente quelle più trasmesse per radio. Quindi quando mi hanno proposto di andare a vedere il concerto ho subito detto di si spinta dalla curiosità del nuovo che mi intriga.
Nonostante che il concerto sia iniziato con quasi due ore di ritardo, è stata un concerto di una rara intensità emotiva e una performance sul palco della band e di Francesco veramente da ricordare....
Il concerto si è dipanato tra momenti di accativanti ballate, di suggestioni forti, di virtuosismi musicali il tutto creando un'atmosfera calda ed appassionata. Ovviamente io conoscevo solo le canzoni che non ha cantato! Tipo giulia! Però in compenso ho avuto modo di sorprendermi della sensualità di Francesco (il cantante!), dire la sua presenza scenica è dirompente, ricorda un po' Mick Jagger da giovane, però è davvero un animale da palcoscenico semplicemente coinvolgente e spaventosamente sensuale (mi pare di averlo già detto, no?!?)...

Certo alcuni momenti dove la band si è beata in virtuosismi alle chitarre e basso sono apparsi pesanti e difficili da seguire , soprattutto per chi come me non è abituata a questo tipo di musica, ma nonostante questo il giudizio sul concerto è estremamente positivo....
La serata è stata una grande sorpresa per me. Condividere emozioni e suggestioni insieme, Vibrazioni positive che ci hanno trasmesso voglia di vivere e divertirsi in un momento purtroppo segnato da tristi avvenimenti...

Uno special thanks, dato che lo special guest ci ha dato buca, a Claudia, Ambra e Antonella.

lunedì 5 maggio 2008

Two Step



I sentimenti, le emozioni, e ricordi del passato, non sono dei semplici fogli di carta, che puoi inscatolare e lasciarli da una parte: se così fosse l'umanità avrebbe trovato una delle tante chiavi per aprire, un cancello chiamato felicità. Dimenticarlo è impossibile, perchè il passato è una sorta di edificio, ha delle fondamenta, e per quanto queste strutture possano crollare, quelle fondamenta rimangono lì. Il tempo scorre, ma il passato non lo si può cancellare mai. Si può ricominciare e ripartire, ma ogni persona è diversa dall'altra, consegue che ogni singolo individuo abbia dei tempi di reazione diversi.
Per quanto si possano erigere nuove case, e nuovi palazzi, resteranno sempre quelle rovine, che indicano che qualcosa o qualcuno prima c'era.
Finchè non chiudiamo un capitolo non possiamo iniziare quello successivo. Per questo è importante lasciare che certe cose se ne vadano. Si liberino. Si distacchino, volino via.
Gli uomini, gli essere umani, hanno bisogno di comprendere che nessuno sta giocando con carte truccate. A volte, si vince altre si perde. Non bisogna aspettarsi che ti restituiscano qualcosa, che vengano riconosciuti i tuoi sforzi, che qualcuno scopra il tuo genio, o che capisca il tuo amore. Bisogna chiudere i cicli. Non per orgoglio, per incapacità o superbia. Semplicemente perchè quella determinata cosa esula ormai dalla tua vita.
Chiudi la porta, cambia musica, smetti di essere chi eri e trasformati in chi sei.

sabato 3 maggio 2008

Dirsi addio

Vorrei dirti addio. Ma non è facile staccarsi da una presenza che senti vicino, come l'oggetto sulla tua scrivania, che osservi, che sai che è lì anche quando te ne dimentichi. Ho provato più volte a prendere quel maledetto oggetto e cercare di scaraventarlo con forza a terra, ma poi prenderlo al volo. Avere un senso di abbandono. Vorrei salutarti, vorrei salire sul treno nella direzione opposta alla tua. Vorrei farne mille cocci, e gettarli nel cestino tintinnanti, simili a un pianto o simili a un sorriso improvviso...libertà. Ma premeditare un addio, non mi appartiene. Forse è proprio "Addio" che non riesco a dirti.

...Forse uno dei tanti errori importanti che ricorderò, forse.
Abbandonare, spiccare il volo in un cielo così simile ad un baratro, e piangere. Il sapore ferroso delle lacrime mi ricorderà quel binario vuoto.
Vorrei svegliarmi domani mattina e vedere la tua assenza dalla mia scrivania colmata dalla polvere...

Dirsi addio è terribile, liberatorio, incomprensibile.